Due punti fermi per la Mostra del Cavallo di Città di Castello dopo la seconda commissione sull’argomento: la nuova sede presso l’Ansa del Tevere e un nuovo progetto per l’evento annuale.
“Gli aspetti che dovranno avere conferme sono molti a partire dalla posizione del Ministero, che – ha detto il presidente Domenico Duranti ai consiglieri – dopo vari incontri infruttuosi, è stato sollecitato anche con una lettera ufficiale a chiarire se continuerà ad essere socio e quando verserà le quote pregresse, circa 130mila euro, cifra consistente da cui derivano molte delle difficoltà finanziarie attuali. Il Ministero fa la differenza e deve continuare ad esserci: sia per il crisma nazionale che indirettamente proietta sulla mostra, anche in vista del rilancio, sia per la consistenza delle risorse”.
Del debito complessivo 130mila euro sono infatti riconducibili ai mancati pagamenti di Roma. Tuttavia Duranti, in attesa di queste risposte decisive per il futuro, ha parlato di un piano di rientro dell’esposizione in tempi relativamente brevi, grazie alle disponibilità di parte pubblica su cui la Mostra può ancora contare (Comune e Regione) e del contesto in cui si sta pensando ad un’edizione 2017 “interlocutoria”, sia come sede che come programma.
“Per la nuova sede dell’Ansa del Tevere sono necessari passaggi giuridici ed amministrativi che non possono essere compiuti nell’arco di qualche settimana ma vorremmo non rinunciare alla cadenza annuale ed anzi, cogliere questo momento critico, come un’occasione per rilanciare il ruolo e il peso che la Mostra del Cavallo può continuare a svolgere nell’ambito del circuito nazionale“.
Rinunciando all’idea di un’edizione simile ma minore, potremmo concentrarci su un appuntamento convegnistico e convocare a Città di Castello, nel periodo canonico in cui si sarebbe dovuta svolgere la mostra, gli Stati generali degli sport equestri da cui cogliere spunti interessanti e durante i quali riagganciare quella rete di contatti, supporti e collaborazioni anche economiche che hanno fatto grande la Mostra tifernate
Di come uscire dalle sofferenze economiche e dalla penuria di contributi ha parlato il sindaco Luciano Bacchetta per il quale “l’interesse di imprenditori privati, disposti ad entrare nell’organizzazione della Mostra, rappresenta la strada per il futuro. Per questa cordata, la priorità è una sede nuova, all’Ansa del Tevere, su alcuni terreni, per circa 2 ettari, attualmente ad uso agricolo. I privati provvederebbero all’acquisto dei terreni che, tramite un cambio di destinazione d’uso, potrebbero essere adeguati ad ospitare l’evento espositivo. Costruita un’infrastruttura dedicata e così centrale, sarebbe relativamente più facile, progettare una nuova stagione per la Mostra. In questa logica il 2017 potrebbe servire ad una sorta di prova generale della sede attraverso un’edizione dignitosa ma contenuta, che non spezzi la continuità e che sperimenti le potenzialità della location”.
“Che la Mostra del Cavallo debba essere salvata è emersa come costante di tutti gli interventi, insieme ai ringraziamenti per lo spirito di servizio con cui Domenico Duranti si è fatto carico delle funzioni di presidente” ha detto il presidente della Commissione Massimo Minciotti, a commento del dibattito, aperto da Vincenzo Bucci (Castello Cambia) per il quale “le preoccupazioni sono molte. A rischio c’è anche il mantenimento di un profilo nazionale. Fermiamoci prima di proporre qualcosa di inadeguato e ricostruiamo la capacità finanziaria. Il bilancio ancora non c’è”.
Per Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, “Qualsiasi operazione sulla mostra deve preservare l’interesse pubblico. Il Comune di beneficenza ne ha fatta fin troppa e non può garantire contributi fino alle calende greche. Comprendiamo che i privati non vogliamo investire risorse per chiudere le passività della mostra ma l’ente pubblico deve evitare l’accanimento terapeutico. I cittadini capiscono anche le scelte difficili se necessarie”.
Sul breve periodo, per l’edizione 2017, anche Lignani ha invitato a testare l’Ansa del Tevere con un evento-pilota. Cesare Sassolini (Forza Italia), ha chiesto chiarezza su eventuali passaggi urbanistici e invitato a “non saltare la mostra del 2017 ma mettere a leva risorse professionali e artistiche locali per organizzare un’edizione all’altezza delle altre come qualità anche se con un programma ridimensionato”. Proponendo Parco Vitelli come sede, ha parlato di un Gran prix di dressage o di un’esposizione di attacchi e carrozze d’epoca, essendo della zona uno dei più grandi esperti e collezionisti del settore.