Da anni Khalid lavorava in un'azienda di Rivotorto, i suoi colleghi hanno voluto restare accanto alla sua famiglia e lanciano un appello
Tra le 51 persone morte per Covid ad Assisi dall’inizio della pandemia (fortunatamente la situazione è stabile ormai da alcune settimane) c’è anche un operaio di 54 anni che ha lasciato la sua famiglia composta da moglie e tre figli. Per loro si sono mobilitati i suoi colleghi di lavoro.
Khalid era originario del Marocco, ma viveva in Italia da tanti anni: i suoi tre figli sono nati e cresciuti ad Assisi. A febbraio ha contratto il Covid-19: dopo essere stato ricoverato in ospedale per tre settimane, purtroppo non ce l’ha fatta. E’ morto a inizio marzo e la sua scomparsa ha destato profondo cordoglio oltre che tra i suoi familiari anche tra i tanti che lo hanno conosciuto.
Mobilitazione per la famiglia di Khalid
Da anni lavorava in un’azienda di Rivotorto ed i suoi colleghi hanno voluto restare accanto alla sua famiglia, che ora deve affrontare anche difficoltà economiche. La moglie, infatti, ha sempre svolto lavori saltuari ed ora tutto ricade sulle spalle del figlio maggiore, 25enne, con un lavoro precario. Che deve dunque mantenere anche i suoi fratelli, di 20 e 15 anni. Il figlio mezzano di Khalid frequenta brillantemente la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia. Gli amici del padre non vorrebbero che, ora che il capofamiglia non c’è più, il ragazzo sia costretto a lasciare gli studi. Così come la figlia più piccola, che frequenta le scuole superiori. Per questo hanno deciso di supportare materialmente (dal punto di vista economico ma non solo) questa famiglia.
Oltre ad attivarsi economicamente in prima persona, i colleghi del 54enne hanno quindi lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Go Fund me.
“Vogliamo essere vicini a questi amici”
“Siamo i colleghi di Khalid – spiegano i promotori dell’iniziativa – uomo straordinario, amico e fratello di tanti momenti vissuti insieme dentro e fuori dal lavoro. Ci ha lasciato all’improvviso qualche giorno fa e non ci diamo pace, soprattutto per la sua meravigliosa famiglia: sua moglie e i suoi tre splendidi figli. Sono ragazzi in gamba e pieni di cuore come il loro papà! In questi momenti di dolore fortissimo vogliamo essere vicini a questi amici come possiamo e fare un gesto concreto di aiuto e sostegno! Dateci una mano a donare sollievo e ristoro a questa famiglia colpita così duramente dal Covid!“.
“Khalid – lo ricorda Daniele (che ha anche creato una pagina Facebook dedicata alla causa) – aveva un animo nobile, delicato, seppur con i suoi difetti. La pausa caffè con lui al lavoro era un momento per raccontarsi, per arricchirsi. I suoi figli hanno vissuto la sua scomparsa con grande dignità, non hanno mai chiesto nulla, ma ora rischiano di auto precludersi delle opportunità negli studi e vogliamo per questo esser loro vicini”. Da qui, dunque, l’appello a sostenere questi ragazzi e la loro madre.