di Elisa Taddei
Qualche giorno fa il palazzo comunale di Montefalco è stato invaso da una schiera di Hobbit festosi e appariscenti. Che la terra di mezzo abbia ampliato i suoi confini fino ad incorporare la collina lungo le sponde del Topino e del Clitunno? No, la spiegazione, semplice quanto bizzarra, è che Giulia e Roberto hanno scelto la ringhiera dell’Umbria come sfondo perfetto per organizzare il loro matrimonio in stile hobbit.
Il rito civile ha avuto luogo alle 12 sotto gli occhi sorpresi del sindaco e gli sguardi incuriositi dei montefalchesi che immediatamente hanno cominciato a fantasticare sulla presenza di questi singolari personaggi in giro per le vie del paese. Staranno girando un film? Hanno anticipato la festa dell’uva? Nessuno avrebbe potuto immaginare che si trattasse di un matrimonio a tema. In effetti i costumi hobbit sono molto simili a quelli di contadini vestiti a festa che si vedono in molti films ad ambientazione medioevale. Gli hobbit sono soliti indossare calzoni di velluto a tre quarti, camice e panciotti con bottoni di ottone, dei colori della terra e della natura, spesso coronati da pesanti mantelli verdi con cappuccio. Le donne hobbit sfoggiano lunghe gonne con grembiuli, camicette scollate e bustini attillati. E’ così che la maggior parte degli invitati al matrimonio si è presentata in piazza tra sorrisi, auguri e selfie!
Dopo di che la festa si è svolta nella frazione di Casale, in un campo di grano appositamente addobbato per l’occasione. Giulia e Roberto, con la collaborazione di amici e parenti, hanno dato vita ad una vera e propria scenografia cinematografica: dal banchetto organizzato sotto dei gazebi decorati con tende e drappi, all’area relax composta da amache e teloni all’ombra di querce ed ulivi. Tutte le pietanze sono state accuratamente preparate dalle mamme degli sposi con l’aiuto di altri famigliari e amici stretti, come anche le decorazioni floreali, i costumi degli invitati, addobbi e allestimenti di vario genere. Gli sposi sono stati accolti all’ingresso da un gruppo di musicisti bolognesi specializzati in melodie celtiche. Il concerto dei Cisalpipers ha ravvivato il pomeriggio e al ritmo di tamburi, flauti e cornamusa si sono aperte le danze antiche quanto sfrenate, poi concluse con giochi “di una volta” come il salto e il tiro alla corda. Durante tutto il giorno il gruppo storico degli arcieri di Montefalco è stato a disposizione degli invitati con un allestimento professionale di tiro a segno, archi e frecce. Non poteva mancare il photo point caratterizzato da una gigantografia del simpatico quanto mostruoso Gollum e soprattutto dalla ricostruzione della casetta hobbit. Al matrimonio hanno partecipato anche Gandalf il grigio e la strega del nord che hanno celebrato i matrimonio sacro secondo il rito celtico. Tutto è stato curato nei minimi particolari, per rendere l’ambientazione spettacolare e il giorno indimenticabile ma soprattutto per allietare gli ospiti.
Ma chi sono gli sposi? Roberto Taddei, romano ma di origini montefalchesi da parte paterna, sognatore stravagante e viaggiatore instancabile, appassionato non solo dei film ispirati ai libri di Tolkien ma di tutto ciò che riguarda l’epoca medioevale, per anni ha collaborato nella taverna di san Francesco durante la Fuga del bove per poi vestirsi di treds e buttarsi di testa nell’avventura alla scoperta del mondo. Giulia Gambini, montefalchese fino al midollo, artista creativa e ribelle, organizzatrice in prima linea dell’antifestival di Cannaiola nonché di molte iniziative della pro-loco di Montefalco, curatrice di vari spettacoli per la Fuga del bove per conto del quartiere san Fortunato. Roberto e Giulia hanno abitato per un anno in Nuova Zelanda, set naturale del film “lo Hobbit”, ecco svelata la loro fonte di ispirazione. Non potendo celebrare il loro matrimonio lì, hanno ricreato i paesaggi e l’ambientazione a Montefalco.
