“In merito alle proposte di modifica del regolamento degli Ambiti territoriali di caccia, che la Commissione ha ratificato e che saranno a breve al vaglio della Giunta regionale, non possiamo che esprimere un parere in linea di massima negativo, sia per quanto riguarda il recepimento della partecipazione con le associazioni sia per quanto concerne il contenuto delle varie proposte formulate”. A parlare è Federcaccia Umbria, che chiede chiarezza alla Regione sul futuro del personale degli Atc.
“Premesso che molte delle proposte sono illegittime, ma che comunque si può anche sorvolare per quanto concerne alcune di esse, – prosegue l'associazione venatoria – rimangono aperte diverse questioni che, a seconda dei casi, ci lasciano di stucco o al limite con la speranza di averne frainteso il contenuto. Innanzitutto vorremmo chiedere che senso abbia convocare la partecipazione al regolamento se poi si accoglie la proposta di modifica di una piccola associazione venatoria, che da sola chiede di cambiare alcune questioni mentre per la stragrande maggioranza degli “addetti ai lavori” tali questioni non sussistono, o comunque non necessitano di ulteriori modifiche. In particolare, fra i pareri della Commissione ve n'è uno in cui si chiede alla Giunta di abrogare un comma che invece tutti gli intervenuti alla partecipazione, ad eccezione di un dirigente di una piccola associazione venatoria, non avevano minimamente considerato. Ci chiediamo: a cosa serve indire la partecipazione, far scomodare i rappresentanti dell'associazionismo agricolo, ambientalista e venatorio, se poi si dà retta all'unico “Bastian contrario”?L'altra questione, quella che vogliamo sperare di aver frainteso da un primo esame delle proposte della Commissione, è quella relativa al personale in organico agli Atc umbri. Qui la confusione è a dir poco immensa: cosa intende fare esattamente la Giunta regionale? Intende fornire un trattamento identico per tutti e tre gli Atc, teso a salvaguardare le professionalità che operano da ormai diversi anni nei vari Ambiti, oppure ha intenzione di discriminarne alcuni e disperdere determinate competenze? E ancora, per quanto riguarda la pianta organica: se i contratti a tempo determinato del personale di un Ambito dovessero scadere, ad esempio, a settembre, e la Provincia competente per quell'Ambito – sempre ad esempio – approvasse e rendesse operativa la pianta organica soltanto dopo diversi mesi, cosa succederebbe? Forse l'Atc dovrebbe chiudere in attesa della pianta organica?Ci auguriamo – conclude Federcaccia – di aver frainteso i reali dettami del nuovo regolamento in via di approvazione, e siamo certi che la Giunta regionale saprà dirimere ogni nostro dubbio: se così non dovesse essere, e quindi se davvero alcune norme dovessero rivelarsi discriminatorie per un Ambito piuttosto che per un altro, oppure per i rispettivi impiegati, ci troveremmo, nei fatti e non certo per spirito disfattista, costretti ad impugnare questo regolamento di fronte alle autorità competenti, al fine di salvaguardare la continuità e la professionalità garantita oggi dagli Ambiti territoriali di caccia”.