Raccolta fondi per aiutare le donne afghane di fronte alla segregazione annunciata dai talebani tornati al potere | Arrivano i primi 30 profughi
Mobilitazione a Perugia e Terni, per raccogliere fondi a sostegno delle donne afghane, destinate alla segregazione, anche scolastica, a seguito dell’applicazione della sharia da parte dei talebani che hanno preso il potere nel Paese.
Causa maltempo, il presidio previsto per lunedì pomeriggio alle ore 19 in piazza Italia a Perugia è stato rinviato a mercoledì 25 agosto.
La condizione delle donne nell’Afghanistan dei talebani
Una situazione drammatica: “Rispetteremo i diritti delle donne nell’ambito della sharia” hanno detto i talebani a due giorni dalla presa di Kabul – ricordano le associazioni perugine che aderiscono alla mobilitazione – . Nel frattempo venivano bruciati i registri delle studentesse, le donne venivano cacciate dai posti di lavoro e le attiviste costrette a nascondersi. Nelle aree rurali del Paese le donne non hanno mai avuto accesso all’istruzione, il graduale processo di emancipazione ha riguardato solo poche che vivono nei grandi centri abitati, un terzo delle donne afghane ha avuto l’opportunità di accedere a spazi di libertà ed ha conosciuto il processo di emancipazione, ma la maggior parte sono ancora costrette a sposarsi e non possono immaginare un futuro diverso. Siamo contrarie ad interventi militari e alla costruzione di muri che impediscano alle persone di circolare liberamente alla ricerca di un futuro migliore, lontano da violenze e abusi. I talebani non sono cambiati e in Afghanistan l’oppressione per le donne è già iniziata, o meglio continua, sotto gli occhi di un occidente confuso.
Il nostro compito oggi non è solo aprire le case e accogliere le donne, come il femminismo ci ha insegnato a fare, ma anche sostenere le reti femministe di donne afghane e lo faremo attraverso una raccolta fondi da tutta l’Umbria”.
Per questo oggi scenderanno in piazza a Perugia e Terni indossando magliette rosse contro la perdita di umanità, per manifestare la propria vicinanza alle donne e a tutto il popolo afghano: “Il dialogo è possibile solo tra persone o governi che partono da premesse condivise, che parlano di diritti umani garantiti a tutti e tutte. Quando questo non è possibile la resistenza all’oppressione è l’unica strada percorribile e questa è quella che percorreremo insieme alle donne afghane”.
Le associazioni che si mobilitano per le donne afghane in Umbria
Hanno aderito all’iniziativa:
RU2020 Rete Umbra per l’Autodeterminazione Coordinamento Donne CGIL Perugia Liberamente Donna ETSL’Albero di AntoniaUnione Donne FolignoEmergency PerugiaLegambiente Perugia Libera Umbria Anpi Rete degli Studenti Medi Perugia UDU Unione degli Universitari BottegartAssociazione Me’DeACNGEI Umbria scout laiciAssociazione culturale La GocciaOmphalos LGBTICGIL UmbriaSPI Cgil Perugia Dance GalleryPonte Solidale Auser Perugia RAV Rete delle Donne Antiviolenza Onlus Associazione Key&Key ComunicationsParte Civile ApsSinistradem Radicalità per ricostruire l’Umbria Associazione Radicali Perugia Giovanni Nuvoli Circolo culturale primomaggioDanza africana Perugia Scuola di Danza Linda Magnini asdAssociazione Basta il Cuore Banca del tempo di Perugia Banca del Tempo di Foligno ParteCivile APS Amnesty International Perugia Arci Perugia Gruppo Partito Democratico Associazione Foligno in ComunePerugia Citta in Comune Ass. Franca Viola Coordinamento TodiLibertà e Giustizia circolo di Perugia Cittadinanza attiva Regione Umbria ApsGiovani Democratici di Perugia Gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di PerugiaGruppo consiliare Idee Persone PerugiaCircolo UAAR PerugiaMovimento 5 Stelle Umbria Art.1 Perugia CIDIS Ordine Psicologi dell’Umbria Consigliera di Parità Regione Umbria Democratiche Provincia di Perugia Gruppo Consiliare Italia Viva al Comune di Perugia WWF Umbria Tavola della paceVolt UmbriaAPS CAP06124
Arrivano 5 famiglie afghane
Intanto, dopo il vertice istituzionale, l’Umbria è pronta ad accogliere le prime cinque famiglie in fuga dall’Afghanistan, tre in provincia di Perugia e due in provincia di Terni. Una trentina di profughi in tutto, costretti a fuggire dal loro Paese per aver collaborato con i Paesi occidentali.
Il dibattito in Regione
Intanto i gruppi consiliari di minoranza all’Assemblea legislativa dell’Umbria (Pd, M5s, Patto Covico, Gruppo Misto) hanno presentato una mozione, prima firmataria Simona Meloni, affinché venga tenuta alta “l’attenzione su quanto sta accadendo in Afghanistan”. Nell’atto di indirizzo rivolto alla Giunta Tesei vengono inoltre auspicati un impegno per l’accoglienza e il ricongiungimento dei nuclei familiari.
“Giusto accogliere in Umbria donne e bambini che scappano dalla guerra, ma espellere tutti gli irregolari” è la posizione del presidente del Consiglio regionale ed esponente di FdI marco Squarta.