Si è trattato proprio di un’operazione congiunta, tra la Polizia di Stato e i cittadini, l’azione che ha portato alla denuncia e all’arresto – per una di due cittadine serbe, entrambe nomadi e con numerosissimi precedenti penali per furto in appartamento.
Le due ragazze sono state notate da una residente di un condominio, in una zona residenziale di Orvieto, mentre entravano nello stabile nel primo pomeriggio; la donna ha chiamato subito un vicino che, mentre le teneva d’occhio, ha telefonato al 113.
Le ragazze probabilmente si sono rese conto di essere state viste e sono uscite subito dal palazzo, ma l’uomo non le ha perse di vista, dando indicazioni agli agenti che stavano arrivando.
Una pattuglia in borghese dell’Anticrimine e una della Squadra Volante, impegnate nei servizi di controllo del territorio potenziati – come disposto dal Questore di Terni Antonino Messineo per prevenire i reati predatori – sono arrivate immediatamente, fermando le ragazze a poca distanza dal palazzo.
Senza documenti, sono state portate negli uffici del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto e fotosegnalate; dal controllo in banca dati è emerso che la maggiore delle due, di 33 anni, aveva oltre un centinaio di denunce per furto in abitazione, mentre la più piccola, appena 18enne, oltre ad avere una lunga lista di precedenti, aveva a suo carico anche un mandato di cattura del Tribunale per i Minorenni di Genova, misura emessa dopo che la ragazza, ancora minorenne, aveva commesso tre furti in appartamento di seguito, a giugno, luglio ed agosto; ieri è stata trovata con indosso una chiave inglese e un pezzo di plastica rigida, ricavata dal contenitore di un detersivo (oggetto usato per aprire i portoncini blindati delle case).
Sono state entrambe denunciate per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso ed allontanate da Orvieto con la misura del divieto di ritorno per 3 anni, la 18enne è stata arrestata e portata in serata all’istituto per minori di Roma, come disposto dal Sostituto Procuratore del Tribunale per i Minorenni dell’Umbria, il dr. Flaminio Monteleone.