“Una provocazione”. Così, a mezza bocca, viene commentata dalle categorie sindacali l'azione del sindaco Massimo Brunini di costituire un tavolo di confronto fra istituzioni, banche e sindacato sulla crisi della Minerva. Già, perchè il primo cittadino avrebbe convocato il tavolo scrivendo sì a Pierotti (Fim), Giannini (Fiom) e Conti (Uilm), ma anche ai rispettivi segretari regionali (Mariotti per la Cgil, Bruschi per la Cisl e Silvestri per la Uil). Come possa esser ritenuta provocatoria l'azione di Brunini, è un vero e proprio mistero? Convocare alla riunione anche i massimi rappresentanti regionali confederali appare invece una mossa di maggior garanzia per gli stessi lavoratori e per il futuro delle attività produttive. D'atra parte che Brunini non si fidi di Pierotti-Conti-Giannini lo si era capito già dalle dichiarazioni rilasciate qualche settimana fa. E che i tre non abbiano saputo gestire al meglio la situazione lo si è appreso quando è arrivata la tegola del fallimento della I.M. dichiarato dal tribunale di Spoleto. Ma così facendo Brunini ha messo in risalto un altro problema, non secondario: l'autonomia delle categorie sindacali. Eh già perchè il sindacato – e Spoleto lo ha dimostrato ampiamente proprio nelle vertenze dei metalmeccanici – non è costruito su ordine gerarchico. No, qui tutti sono autonomi. Lo è Giannini, per fare un esempio, nei confronti di Ciavaglia; quest'ultimo nei confronti di Bravi, e ancora nei confronti di Mariotti. E non è un caso che sulla vicenda che interessa 150 famiglie non sia arrivata una sola dichiarazione di Ciavaglia, Bravi, Piernera e Silvestri. Insomma, oggi sarebbero potuti arrivare anche Angeletti, Bonanni e Epifani che tanto la porta sarebbe rimasta chiusa. Un po' come avvenne un anno fa quando, di fronte all'annuncio del licenziamento di 60 dipendenti della Minerva, i 'magnifici tre' rispedirono a casa Mariotti e Ciani. Immaginarsi la faccia dei tre quando hanno visto che nella lettera di convocazione c'erano anche i nomi dei segretari regionali. Fulmini e saette. Si è scatenata una reazione che ha costretto Mariotti, Bruschi e Silvestri a ri-scrivere a Brunini dicendosi impossibilitati a partecipare 'causa altri impegni assunti dalle categorie'. Un modo, forse ipocrita, per dire che loro non ci saranno. Che non si convocano così le riunioni. Un modo per dire che ancora una volta la loro presenza non è gradita ai 'magnifici tre'. Davvero strana l'organizzazione del sindacato. Come se in un reggimento il piantone comandasse più del generale; in un Municipio l'assessore più del sindaco. O in ufficio l'usciere più del dirigente. Il rischio è che stavolta l'usciere sia costretto a chiudere la serratura; gettando la chiave.
MINERVA: ECCO PERCHE' E' SALTATO L'INCONTRO CON I SINDACATI. LA PROVOCAZIONE DI BRUNINI?
Gio, 25/10/2007 - 11:23