Una maschera da sub trasformata in respiratore d’emergenza grazie alle stampanti 3D. L’ospedale di Terni, una volta che avrà ricevuto le necessarie indicazioni e autorizzazioni di utilizzo per i dispositivi medici, è pronto a iniziare la sperimentazione del prototipo realizzato nei laboratori di Ingegneria dell’Università Niccolò Cusano. Al primo ne potranno seguire altri per una produzione giornaliera che sfiorerebbe le 60 unità.
In un momento in cui gli ospedali sono in difficoltà per l’allestimento dei reparti dedicati ai malati Covid e nelle terapie intensive mancano gli strumenti per aiutare tutti i pazienti gravi, il progetto dell’ateneo telematico arriva in soccorso delle strutture locali.
“La valvola – sottolinea Stefano Bandecchi, presidente dell’Unicusano e della Ternana Calcio – è stata stampata con tecnologia 3D e l’ospedale di Terni è pronto per iniziare la sperimentazione, in attesa di verifica da parte del Ministero della Salute per la sua omologazione”. Un piccolo passo che potrebbe essere di grande aiuto a tutta la comunità.
L’idea di trasformare le maschere da sub in respiratori di emergenza è nata da due aziende italiane, Insinnova e The FabLab, che hanno contattato Decathlon per avere i disegni della maschera su cui adattare il pezzo. È nata così la prima valvola, battezzata Charlotte, che permette di trasformare l’attrezzatura da snorkeling in strumento di respirazione.
È stato così raggiunto l’accordo fra l’Unicusano e la Chirale srl di Leonardo Zuccone che produrranno insieme i dispositivi necessari per l’assistenza dei pazienti affetti dal virus Covid-19 nel laboratorio di Ingegneria, altamente tecnologico, dell’ateneo telematico.
Sarà dunque unendo le competenze di professori e ricercatori dell’ateneo con il know-how dei maker di Chirale srl, che i dispositivi indispensabili per salvare vite umane saranno prodotti direttamente nel laboratorio di Ingegneria dell’Università. Una volta stampati, saranno distribuiti gratuitamente alle strutture che ne faranno richiesta.