Avevano evitato la chiamata alle armi della Repubblica sociale italiana
La comunità di Marsciano ricorda, a 77 anni dalla barbara uccisione, Armando, Giuseppe e Ulisse Ceci, tre giovani marscianesi che, il 28 marzo del 1944, furono fucilati sulle mura del cimitero di Marsciano dopo un sommario processo svoltosi presso la sala del Consiglio comunale per renitenza alla leva, poiché non si erano presentati alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana.
Celebrazioni a distanza a Marsciano
Anche in questo 2021, a causa delle restrizioni dovute alle misure di contenimento della pandemia da coronavirus, la commemorazione di queste tre giovani vittime della violenza perpetrata dal regime fascista non avverrà attraverso una cerimonia pubblica. Il Comune, unitamente alla sezione locale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) ha predisposto l’apposizione di una corona presso il monumento in piazza Garibaldi, sul luogo della fucilazione e presso il cimitero di Monte Vibiano dove furono sepolte le salme.
“La giustizia guidi l’agire umano”
“Ricordare la tragica vicenda di Armando, Giuseppe ed Ulisse – afferma il sindaco Francesca Mele – vuol dire essere consapevoli che il senso di giustizia, solidarietà umana e reciproco rispetto che deve guidare il vivere civile di una comunità non può mai essere dato per scontato ma va continuamente alimentato e fondato sui valori della democrazia e della pace”.