Aggiornamento delle 16:30 – La Marcia della Pace, incurante del maltempo che ne ha caratterizzato la partenza, è arrivata ad Assisi concedendosi un pausa nella piazza sotto alla Basilica Maggiore. Al Sacro Convento ha parlato monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento, che ha accolto il serpentone colorato definendolo “il popolo dei ponti che ha come linea guida l’accoglienza”.
Dal palco allestito alla rocca di Assisi, ha nuovamente parlato l’anima della Marcia, Flavio Lotti per ringraziare in particolare i ragazzi di 13 anni hanno portato lo striscione, cantato e ballato per tutto il percorso. Secondo Lotti la loro è un’energia vitale che deve riaprire l’orizzonte. Sul palco, al suo fianco, c’erano la presidente della Regione Catiuscia Marini, che ha letto le parole di Aldo Capitini – ideatore della marcia della pace nel 1961 – il sindaco di Assisi Stefania Proietti, e Giuseppe Giulietti presidente della FNSI.
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I colori della Pace, in Marcia da Perugia ad Assisi, non si sono fatti intimorire dalla pioggia che questa mattina ha bagnato il meeting che ha preceduto la partenza dai Giardini del Frontone.
A parlare, prima del ‘taglio del nastro’ è stato Flavio Lotti, uno degli organizzatori e anima della marcia, con il messaggio “Osiamo la fraternità”. Presenti all’apertura della storica camminata anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il presidente della Provincia Nando Mismetti e la Presidente della Regione Catiuscia Marini che sta prendendo parte alla Marcia insieme a molti altri esponenti politici come Maurizio Martina, Laura Boldrini e Pietro Grasso. Ma la forza della manifestazione sta nei tantissimi giovani presenti. Sono circa 10 mila gli studenti in cammino verso Assisi, provenienti da ogni parte d’Italia.
E’ di questa mattina, inoltre, la consegna di una lettera del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico inviata all’organizzazione della Marcia:
“In occasione della Marcia Perugia-Assisi della pace e della pace e della fraternità, desidero rivolgere a tutti coloro che animeranno l’evento il mio più caloroso saluto.
In un tempo come quello che stiamo vivendo nel nostro presente, in cui tanta parte del mondo è lacerata dagli orrori della guerra, del terrorismo, della povertà e delle minacce ambientali, la strada della pace e della nonviolenza è una vera necessità, etica e al tempo stesso geopolitica.
Un’esigenza la cui attuazione è peraltro legata indissolubilmente alla piena salvaguardia dei diritti umani e al rispetto della dignità di ciascuno.
Non vi può essere una pace stabile e duratura senza una marcata e progressiva riduzione delle inaccettabili disuguaglianze economiche e sociali tra i Paesi e tra le fasce di popolazione al loro interno, senza una più equa distribuzione dei redditi, senza la garanzia di accesso universale a beni essenziali come l’acqua, senza che la dignità di tutti sia rispettata e nessuno sia lasciato indietro.
Al riguardo, il settantesimo anniversario della firma della Dichiarazione universale dei diritti Umani deve valere come forte richiamo per la comunità internazionale, le istituzioni, la politica, ma anche i singoli cittadini al dovere di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per difendere i diritti fondamentali di ciascun individuo.
Strumenti che, per avere efficacia, devono essere veicolati nel cuore dei popoli e fatti vivere educando le coscienze a non rassegnarsi alle ingiustizie e alle violenze; a scegliere di abbattere le barriere tra i popoli, impegnandosi per una società che non precluda a nessuno le risorse vitali del pianeta: tutto senza lasciarsi contagiare dai portatori di odio e dai divulgatori della paura e della violenza.
E’ proprio questo lo spirito, cui idealmente mi associo, dei partecipanti della Marcia della pace e della fraternità che congiunge Perugia e Assisi: voler manifestare, soprattutto da parte dei tanti giovani presenti, la volontà di invertire la rotta dell’egoismo e dell’indifferenza di un’umanità spesso cinica e sbandata, promuovendo dei valori di giustizia, solidarietà e democrazia che sono alla base dell’idea della nonviolenza”.