La storia della Dott.ssa Cristina Galligani: il suo approccio alla semplicità e alla sostenibilità nell'alimentazione
“Era così bello quando ai tempi di mio nonno si cucinava con soli 3 alimenti: acqua, farina e uova.” Cristina Galligani ricorda con un sorriso nostalgico e pieno d’amore, il suo saggio nonno Egisto, quando alle prese con i suoi vari intrugli, le faceva la ribollita. “Se la gallina faceva l’ovetto era domenica e come ogni domenica che si rispetti era un giorno di festa. Ai tempi di mio nonno tutto era più genuino”. Con questa tenera immagine, Cristina ricorda alcuni momenti della sua infanzia.
“Se un alimento ha più di 6 ingredienti non è salutare” prosegue Cristina. Le immagini nitide di quei giorni le affiorano, nella mente, come una fotografia. Il nonno era solito portarla a rotolarsi e sporcarsi nella terra, tra mucche, cavalli, insalata e pomodori. E’ stato proprio suo nonno ad ispirare e far innamorare Cristina della campagna e dell’aria aperta. “Tornare alla semplicità. Negli alimenti è così che funziona”. Questo è il più grande sogno della dottoressa Galligani.
La sua passione per la biologia
Nata a Roma, il 20 settembre 1990, la sua passione per la biologia l’ha ereditata da sua mamma Brunella, anche lei biologa. “Posso dire di essere nata e cresciuta in laboratorio tra le provette. Con una mamma biologa non poteva essere altrimenti”. Un’immagine di lei che, nonostante la tenera età, ricorda bene. “Ricordo, che quando ero piccola non volevo la babysitter, per questo mia mamma era costretta a portarmi in laboratorio e, per farmi stare buona, mi faceva giocare con provette di coloranti di tutti i tipi. Mi divertivo a spostare acqua da una provetta all’altra e ad attaccare etichette, andando in giro per il laboratorio. E’ lì che mi sono instradata da subito”.
L’amore per la campagna e la natura
L’amore per la natura è l’adrenalina più entusiasmante che scorre nelle vene di Cristina. “Ho da sempre vissuto in campagna per scelta. Del resto non poteva essere diversamente con un nonno toscano campagnolo. Ricordo che a 13 anni si è ammalato e dovendo accoglierlo, l’alternativa era: restare al centro di Roma e respirare smog o trasferirci in campagna. La mia risposta? ‘se trovare un ettaro di giardino a piazza di Spagna vengo lì’. Ecco che ci siamo trasferiti fuori Roma in aperta campagna. Sin da bambina ho sempre avuto tanti animali, avevo anche un cavallo uragano” prosegue entusiasta.
“La passione per l’ambiente, per l’aria aperta e per le cose semplici sono da sempre stati la mia forza, la ragione per svegliarsi al mattino e sorridere ad un nuovo giorno”. Parole cariche di nostalgia ma piene di sogni perché, è grazie a quei ricordi che Cristina ha disegnato la strada per il suo futuro.
Non è sempre stata facile per lei. Del resto Cristina è consapevole che, per raggiungere il successo, bisogna lavorare sodo, non mollare mai e vivere i sogni come se fossero una magnifica ossessione. Terminati gli studi scientifici, ha approfondito la sua conoscenza in microbiologia, si è laureata in biologia e specializzata in scienze della alimentazione dividendosi tra patologia chimica e nutrizione.
Risalire dopo un momento buio nella vita
“Ho toccato il fondo quando i miei genitori hanno divorziato. All’epoca avevo 23 anni. Mi sentivo contesa e questo mi metteva in forte difficoltà. Ho provato a tirare per qualche anno ma poi ho preso il coraggio tra le mani e ho dato un taglio netto a quella condizione che mi teneva prigioniera. Non potevo continuare a sentirmi responsabile di quanto era accaduto tra i miei genitori. Ho iniziato a pensare alla mia vita. Quando ti liberi di inutili zavorre ecco che entrano le cose più belle, quelle che ti cambiano la vita. In quel dolore è entrato Giovanni, che all’epoca era il mio migliore amico. Eravamo vicini di casa, avevamo gli stessi interessi. Giovanni mi ha riportato al centro della terra e per questo devo ringraziare sua madre. Ricordo che un giorno eravamo in palestra e la segretaria le chiede se fossi una sua parente: lei rispose che ero la ragazza di suo figlio. Quelle parole hanno segnato il nostro destino. Lui è l’opposto: intelligente, gentile. Lui è serafico ha sempre soluzione per tutto è Ying e Yang. Andavamo per boschi, a raccogliere i funghi.
In quel periodo di sofferenza e solitudine lui mi è stato vicino, mi aiutava in tutto, insieme a Daniele l’altro nostro amico: mi caricava la stufa, mi lavava i piatti, mi incoraggiava con parole di conforto. Ecco cosa significa cogliere un’opportunità da un evento negativo. Da lì ho iniziato a pensare a progetti a lungo termine per il nostro futuro. Siamo insieme da 5 anni e da poco abbiamo comprato casa, precisamente il 14 luglio 2022, logicamente fuori Roma” prosegue felice Cristina. “Abbiamo i cavalli del parco di Veio, lupi, mucche. Il nostro terreno è all’interno del parco. Cercavo una casa di un certo tipo e dopo 2 anni di pane e acqua finalmente l’abbiamo trovata proprio come volevamo noi: 2 ettari di terreno, la mia personalità si sviluppa lì fuori” conclude soddisfatta dei traguardi raggiunti.
Il sogno di una vita
Cristina non smetterà mai di sognare, perché lei sa che non si può rinunciare ad un sogno solo perché pensi che ci vorrà molto tempo per realizzarlo. Il tempo passerà comunque e allora perché sprecarlo senza sognare.
“Il mio sogno da piccola era di avere un ranch tutto mio. Ci sto arrivando, facendo piccoli passi importanti, perché ciò che conta è avere pazienza e non smettere di crederci. Lavoro al centro di Roma e tutte le volte che mi addentro in quella giungla mi viene l’orticaria. Mi basta andare oltre le mura di Roma città, per iniziare a respirare, l’odore della natura mi sa di salute. Toccare la terra, gli animali, la natura, mi rigenera. Io faccio tutto con le mani. Nel mio orto cammino anche scalza. Il contatto con l’ambiente mi dà senso di centratura e questo mi dona gioia e serenità interiore”.
Donna semplice ma complessa
Donna altruista, testarda, ottimista, semplice ma allo stesso tempo complessa, Cristina, nonostante la sua giovane età, ha già accumulato esperienze e definito le tappe del suo viaggio, attraversando momenti bui e momenti di gratificazione, uno tra i quali aver trovato, appunto, la casa dei suoi sogni.
“I miei genitori hanno sempre lavorato e questo per me è stato positivo perché mi ha permesso di sviluppare la mia indipendenza. Già all’età di 6 anni buttavo fuori la mia babysitter, anche se poi ho scoperto che i miei genitori pagavano la dirimpettaia per controllarmi”. Sorride divertita Cristina.
“Papà e mamma non mi hanno fatto mai mancare nulla. Facevo tutto da sola, perché sono sempre stata curiosa e questo mi faceva esplorare qualunque cosa. Mi è sempre piaciuto il contatto con l’artigianalità, un talento che ho preso da mio papà. Poi c’è stato il momento difficile del loro divorzio. Un momento che oggi non è più una cosa negativa anzi, quel momento difficile mi è servito per rendermi ancora più indipendente”.
Gli stimoli che ispirano i suoi sogni
Alla domanda quali sono i tuoi stimoli Cristina Galligani non ha dubbi: “Il silenzio, la quiete, la semplicità. Più sono semplici, più mi sento centrata anche se, in realtà, sono una complicatrice seriale. Nello zodiaco sono del segno della vergine alla stato puro e faccio fatica spesso a lasciarmi andare. Tutto ciò che faccio è mirato a decomprimere. Anche lo studio di Roma: i rapporti con studio mi limitano ma tutto quello che faccio ha un obiettivo ben preciso: tornare alla semplicità ma soprattutto aiutare gli altri. L’amore per il prossimo è l’emozione che mi ispira ogni giorno e che mi dà la forza per combattere”.
Il suo approccio con BNI
Ed è proprio l’amore per il prossimo, la sua capacità innata di relazionarsi con le persone, di creare empatia e accoglimento che ha convinto Cristina ad entrare in BNI.
“Era entrata mia madre a Spoleto e da fuori un pò avevo vissuto questo mondo. Quello che più mi rispecchia, tra i principi alla base di BNI, è aiutare prima gli altri. Posso dire che questa è la mia più grande gratificazione, dare agli altri mi piace perché mi permette di conoscere persone nuove dalle quali è sempre possibile prendere nuovi stimoli”.
I progetti futuri di Cristina
La sua citazione del cuore?: “Mangiare è un atto agricolo” di Wendell Berry. “Oggi con la mia consapevolezza e la lucidità del percorso che devo fare per raggiungere i miei sogni, sono sempre più convinta di questa citazione”. Ed è proprio da questa consapevolezza che prendono forma i progetti futuri di Cristina.
Il più grande in questo momento? “Vorrei avere un ranch o azienda agricola nella casa che ci siamo comprati da poco, scelta con quelle caratteristiche. Piccolo, gestibile, a conduzione familiare. Riutilizzo le risorse interne, la sua forma circolare, le risorse delle persone vicine e poi lo riempirò di animali che mi portano esistenza. Questo per me è un altro modo di stare al mondo. A livello lavorativo voglio fare un corso di approfondimento in America. Voglio fare tanta divulgazione per creare un approccio agricolo diverso a persone comuni per una gestione più naturale ma anche per la gestione ad uso domestico. Voglio unire l’alimentazione a metodi di coltivazioni più sostenibile.”
E quando le viene chiesto cosa suggerirebbe a tutte le donne che hanno un sogno nel cassetto, Cristina non ha dubbi: “Direi di percorrere quel sogno con la delicatezza e la tenacia che ci contraddistingue”.
Articolo di Laura Caldara