Per Federico Bigotti, il 22enne accusato di aver ucciso a coltellate la madre, Anna Maria Cenciarini, lo scorso 28 dicembre a Città di Castello, è arrivato il momento del trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario, in attesa del ricovero in una Rems (Residenza per l’Esecuzione della Misura di sicurezza Sanitaria), dove al momento, in tutta Italia, non sembrano esserci posti liberi.
A deciderlo è stato il giudice per le indagini preliminari di Perugia Valerio D’Andria, anche a seguito della valutazione della perizia psichiatrica, eseguita la scorsa estate con la formula dell’incidente probatorio, che aveva stabilito l’incapacità di intendere e di volere del giovane tifernate.
Già a luglio si era profilata l’ipotesi di un ricovero in una Rems (Residenza per l’Esecuzione della Misura di sicurezza Sanitaria) ma ancora oggi il ragazzo si trova recluso in carcere. Il giudice ha dunque disposto ancora una volta tale tipo di misura di sicurezza, motivata anche da esigenze riguardanti il diritto alla salute e all’incolumità dell’indagato.
Ad individuare una struttura adeguata sarà l’amministrazione penitenziaria. Il provvedimento verrà però applicato solo quando sarà trovata un’effettiva disponibilità di posti in una di queste Rems, provvisoriamente piene nell’intera penisola.