Protocollo tra Unipg e Comune di Spoleto grazie ai progetti del Pnrr Area Sisma. Centro nazionale avrà sede all'ex caserma Minervio
L’Università degli studi di Perugia sbarca a Spoleto. Con la firma del protocollo d’intesa tra l’Unipg e il Comune di Spoleto, avvenuta lunedì 27 marzo nella sala dello Spagna del palazzo comunale, nasce infatti il Centro interuniversitario per la digitalizzazione del Patrimonio Culturale e Ambientale. Un progetto finanziato fino al 2026 con i fondi del Pnrr area sisma per circa 14,5 milioni di euro con l’obiettivo poi di dargli autonomia economica per gli anni successivi.
Il protocollo – che ha validità al momento di 6 anni – è stato firmato dal magnifico rettore dell’Università degli Studi di Perugia, professor Maurizio Oliviero, e dal sindaco di Spoleto Andrea Sisti, alla presenza della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, del commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016 Guido Castelli e dal pro-rettore vicario dell’Unipg Fausto Elisei, che sarà anche direttore del centro nazionale di ricerca.
Alla firma erano presenti anche i delegati del rettore Gabriele Cruciani, Daniele Parbuono e Daniele Porena, oltre al direttore generale dell’Ateneo Anna Vivolo. Tra il pubblico anche il senatore Franco Zaffini, che ha auspicato come questo possa essere “un primo importante tassello per il coinvolgimento dell’Università di Perugia nella città di Spoleto”. C’erano anche gli assessori comunali Manuela Albertella e Luigina Renzi oltre a vari consiglieri comunali di diversi schieramenti.
Il centro nazionale di ricerca universitario – che fa parte di un progetto che coinvolge anche le città di Camerino, Rieti e Teramo, tutte nel cratere del sisma del 2016 – avrà sede temporaneamente nei locali dell’ex giudice di pace, nell’ex caserma Nino Bixio. Questo in attesa del completamento dei lavori nell’ex monastero della Stella, all’interno del complesso della ex Minervio che dopo decenni entro aprile passerà dal Demanio alla proprietà del Comune di Spoleto. L’intervento avviato dalla precedente amministrazione comunale (dal valore di circa 3 milioni di euro) sullo “steccone” visibile da piazzale Puglisi è pressoché concluso, ma ora serviranno altri lavori per circa 1 milione di euro che verranno effettuati dall’Università nell’ambito del protocollo d’intesa appena firmato prima che si possa finalmente mettere piede all’interno dello stabile. Intanto il centro interuniversitario dovrebbe aprire le porte a giugno ed occuperà circa 15 persone. L’Unipg assumerà a breve tecnici ed impiegati con un contratto al momento triennale; alla struttura servirà poi il supporto di alcuni ricercatori dell’Ateneo.
“La costituzione del Centro – ha sottolineato il Magnifico Rettore dell’Unipg Prof. Maurizio Oliviero – è il risultato di un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni di formazione superiore di assoluta eccellenza e istituzioni del territorio, in un impegno costante e congiunto che vede il coinvolgimento, oltre che dell’Università degli Studi di Perugia, degli Atenei dell’Aquila, di Teramo e della Politecnica delle Marche, del Comune di Spoleto e del Commissario straordinario alla ricostruzione post sisma. Una straordinaria sinergia ad alto contenuto scientifico e tecnologico, che inaugura una nuova era nella diligente custodia, nella diffusione e nell’attenta valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese. Un compito oltremodo delicato e prezioso – ha concluso il Rettore Oliviero – poiché, va ricordato, contribuisce a formare l’io pensante, la capacità critica e l’identità storica e sociale delle nostre giovani e dei nostri giovani”.
Il Sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, ha ricordato che “questo accordo quadro nasce per dare spazio al rapporto con l’Università degli Studi di Perugia e realizzare il Centro di Ricerca per l’innovazione, digitalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale. Si tratta di un passaggio fondamentale perché il contributo di conoscenza legato all’Università permette alla città di avere delle opportunità in più. Siamo inoltre all’interno di un percorso di innovazione che vedrà Spoleto sede anche di altri due centri di ricerca, uno legato alle scienze omiche e l’altro centrato sulla ricerca per la produzione di prodotti innovativi nel campo energetico”.
Il commissario alla ricostruzione e riparazione post sisma 2016 Castelli ha affermato: “Dal male può nascere un bene; è una frase particolarmente adeguata rispetto all’iniziativa odierna, che ha lo scopo di valorizzare competenze scientifiche, accademiche, e culturali in una dimensione che da un lato è funzionale alla ricostruzione e dall’altro al rilancio economico. Questi due fattori cardine devono camminare insieme e il Governo ha voluto definire tale principio con il Decreto ricostruzione. Questo accordo quadro prevede l’utilizzo del Fondo complementare sisma e ciò significa che già ci spostiamo verso la dimensione del rilancio. Un accordo che rientra in un progetto più ampio e articolato, reso possibile grazie alla disponibilità di tutte le università dell’Appennino centrale, con le quali sono stati individuati 4 Centri di ricerca. Nessuno degli atenei ha guardato solo a se stesso, ma ha dato il suo contributo in una logica di squadra, di alleanza operativa. Per i 4 Centri di Spoleto, Camerino, Rieti e Teramo non si agirà solamente per la ricostruzione, ma anche nell’ottica della valorizzazione. Senza enfasi possiamo dire che qui a Spoleto potrebbe nascere il più grande centro di digitalizzazione del mondo, funzionale a sua volta alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale”.
“Si tratta di un progetto complesso e dalle grandi potenzialità in termini di sviluppo culturale, scientifico e produttivo e che potrà contare su importanti risorse finanziarie e accademiche – ha aggiunto il Prof. Fausto Elisei, Pro-Rettore Vicario, che sarà anche il coordinatore del centro spoletino –. Grazie all’esteso patrimonio di competenze didattiche, tecnologiche e scientifiche messo a disposizione dal sistema della ricerca pubblica e alla collaborazione con le istituzioni coinvolte, inoltre, avrà senza dubbio rilevanti ricadute sul territorio, in termini di attrattività, di opportunità di sviluppo culturale, scientifico e di trasferimento tecnologico verso il sistema produttivo, sia locale che internazionale, con tutti i benefici sociali che ne derivano”.
“Da subito ho considerato Spoleto come ideale per realizzare questo centro – ha affermato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei – il finanziamento è molto importate, quasi 15 milioni di euro, con prorspettive che riguardano i giovani, lo sviluppo del nostro territorio, in collaborazione con l’univeristà, che è fulcro di tantissime iniziative”.
Come è costituito il Centro che nasce dall’accordo tra Unipg e Comune di Spoleto
Il “Centro di Ricerca per l’innovazione, digitalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale” è un Centro interuniversitario (oltra all’Ateneo di Perugia sono coinvolte le Università dell’Aquila, di Teramo e della Politecnica delle Marche) il cui mandato precipuo è la realizzazione di progetti di ricerca e knowledge sharing & transfer con gli Enti deputati alla gestione territoriale e con i sistemi produttivi territoriali nell’ambito della digitalizzazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale.
L’iniziativa, frutto del “Programma unitario di intervento per le aree del terremoto del 2009 e 2016” e finanziata con Ordinanza n. 33 del 30 giugno 2022 del Commissario Straordinario alla ricostruzione e riparazione post-sisma, si colloca nell’ambito di un accordo di collaborazione tra UniPg e Comune di Spoleto per la promozione di percorsi integrati di riqualificazione, valorizzazione e rilancio del territorio spoletino.