Lorenzo Cardone, detto Lollo, è un ragazzo affetto da autismo che ha deciso di intraprendere il suo viaggio attraverso l’Italia per spiegare la disabilità e combattere la disabilità. E’ arrivato ieri a Terni, insieme al papà Franco, per attraversare il Nord Italia da Savigliano a Marene, utilizzando solo mezzi pubblici per spostarsi.
“L’idea di percorrere l’Italia del nord di città in città è nata una notte durante un particolare sogno fatto da me – racconta il papà di Lorenzo – e mi sono immediatamente attivato per metterlo in pratica. Nel viaggio senza fretta è previsto solo l’utilizzo di mezzi pubblici, treni e autobus, e sono state calendarizzate diciannove tappe per consentire a Lorenzo di portare i suoi saluti alle città visitate e consegnare il gagliardetto della sua città di provenienza”.
Mi piace salutare le persone, si legge sulla maglietta che indossa: durante il suo cammino senza fretta sarà Ambasciatore del Saluto di Savigliano, città dove abita e da cui è partita questa avventura.
Lorenzo e il padre sono stati ricevuti questa mattina a Palazzo Spada dal vice sindaco e hanno consegnato il gagliardetto di Savigliano a Francesca Malafoglia, ricevendo in cambio quello di Terni. “Nel corso della mia attività – spiega il vicesindaco – ho incontrato tante persone che hanno scelto Terni come tappa di un percorso, un viaggio, un obiettivo. Oggi ho avuto la fortuna di conoscere Lorenzo, un ragazzo speciale affetto da autismo che, accompagnato dal papà Franco, ha intrapreso un viaggio portando in tour per l’Italia il suo sorriso”.
Dalla Amministrazione comunale della nostra città un grande in bocca al lupo a Lollo per la sua avventura, che può essere seguita, tappa dopo tappa, su internet, leggendo il suo blog o collegandosi alla pagina Facebook Lorenzo Cardone.
“Lorenzo è dotato – precisa Malafoglia – di una particolare predisposizione nel salutare le persone che incontra e di una straordinaria memoria che gli consente di ricordarne per sempre i nomi. Siamo lieti ed onorati, come Amministrazione, di avere ricevuto Lorenzo e suo padre Franco. Li attendiamo nuovamente perché crediamo nella forza, nella potenza di lavorare insieme con una rete che superi confini e barriere mentali e fisiche”.