Sullo sfondo dell'importante documento storico, la attuale discussione sulla concessione di utilizzo della sede operativa di Villa Redenta
Era il 4 ottobre del 1961, meno di due anni prima della morte, avvenuta il 29 gennaio 1963, e l’avvocato Adriano Belli, chino sulla scrivania del suo studio in via dei Prefetti a Roma, presagendo, a causa dell’età avanzata, la fine del suo “percorso”, è intento a vergare le sue volontà per il Teatro Lirico Sperimentale e per il Teatro Nuovo di Spoleto, oltre che per l’altra sua creatura, ovvero il Museo del Teatro, che egli definisce “la mostra delle voci”.
Lo stesso Museo qualche anno prima fu oggetto di un servizio radiofonico della RAI nell’ambito della famosa trasmissione “Viaggio in Italia” a cura del celebre intellettuale Guido Piovene.
Lo Sperimentale negli anni si è ingrandito e gli Enti locali hanno voluto che tutta l’attività si svolgesse a Spoleto, tanto che nel 1994 l’allora sindaco Giancarlo Tulipani, con l’assessore regionale Roberto Abbondanza e insieme al Presidente della Provincia, vollero concedere Villa Redenta allo Sperimentale per svolgere i corsi dei Cantanti.
Il Teatro dell’Opera di Roma purtroppo in quel periodo non dimostrò un grande interesse per quel che era di fatto la sua accademia e con poca lungimiranza si lasciò sfuggire un suo prezioso gioiello, che divenne però patrimonio incommensurabile di Spoleto e dell’Umbria.
Occorre che la Provincia di Perugia, il Comune di Spoleto e la Regione Umbria trovino le modalità per assegnare di fatto il corpo principale della Villa allo Sperimentale, per poter così ottimizzare la complessa e articolata attività didattica che si impone per il perfezionamento dei cantanti lirici.
Come il Maestro Piero Farulli a Fiesole, agguerrito appassionato e competente quanto Adriano Belli, riuscì non molti anni orsono ad ottenere definitivamente Villa La Torraccia dalla Regione Toscana per svolgervi importanti corsi di musica strumentale, ora i successori di Belli hanno l’obbligo morale, considerate le trasformazioni, di ottenere la Villa, fermo restando la compresenza dell’ostello, delle attività ad esso correlate, del centro di appoggio per le mountain bike e di qualche altra attività subordinata che possa eventualmente alimentare gratuitamente i nostri allievi, docenti e personale.
E per la prima volta diffondiamo per i cittadini, per gli amanti dell’opera e per le istituzioni il ‘testamento morale’ di Adriano Belli ».
Claudio Lepore
Direttore Generale del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “Adriano Belli”
Di seguito, la trascrizione del ‘testamento morale’ di Adriano Belli:
4 ottobre 1961 [Roma]
Si è compiuto il 15° anno del mio Sperimentale.
E’ necessario che lasci alcune disposizioni, essendo vicino al traguardo.
Ringrazio Iddio che mi ha dato la forza, la volontà per ideare e condurre questa bella Istituzione al punto ove è giunta. E penso alla povera mia Mamma che mi è stata vicina, e alla buona Nannina che ha tanto amato il suo Sperimentale.
Lo Sperimentale deve rimanere a Spoleto nel mio teatro, e dico mio perché anche materialmente gli ho dato tutto. Da un teatro inutilizzabile è stato da me, tutto da me, trasformato nel più completo teatro di provincia, unico in tutta Italia.
Era del Comune, e dei palchettisti, e mi sono appassionato a trasformarlo, modificarlo, abbellirlo, rendendolo tecnicamente perfetto. Vi ho lavorato dodici anni, servendomi delle economie di gestione e con sussidi che chiedevo a destra e a manca. E’ la mia eredità materiale che lascio a Spoleto, oltre la eredità morale della Istituzione dello Sperimentale.
Voglio qui tracciare brevemente e fissare i punti di questa Istituzione.
Lo Sperimentale si svolge nella sua preparazione tutto a Roma, come allo statuto. A Spoleto vi è la solenne, ufficiale “mostra delle voci”.
Che non muoia con me!
Raccomando la Concordia, la tranquillità. Tutto deve convergere ad uno scopo.
L’ IO, il maledetto egoismo che trasforma l’uomo in superbia, deve scomparire.
Non vi debbano essere dittature.
Mi affido ai carissimi amici della critica romana, e milanese, perché continuino a voler bene al mio Sperimentale.
Che non muoia con me!
Mi raccomando la scuola dei giovani, scuola affettuosa, paterna.
Il giovane che comincia deve sbagliare, altrimenti non avrebbe bisogno di scuola. Severità e bontà. Con la dolcezza si ottiene tutto. Con la durezza si allontana ogni buona realizzazione.
Dai giovani si può ottenere tutto. Se sono anche per natura negativi, si eliminano convincendoli.
Raccomando lo Sperimentale al Teatro dell’Opera [di Roma]. La collaborazione con questo Ente sia sempre stretta e affettuosa, come è stato dal 1951.
Lo Sperimentale e l’Opera [di Roma] – pur conservando la loro autonomia – devono vivere unite e vicine.
Se dovesse per deprecata ipotesi sfasciarsi lo Sperimentale, questo diventi la Istituzione del Teatro dell’Opera, con la Stagione sempre a Spoleto nel mio Teatro.
Raccomando il Museo Teatrale unico nel mondo, che ho fatto tutto da me con pazienza ed entusiasmo indicibili.
Ecco le mie due eredità per la mia Spoleto.
Non sono riuscito a vederlo collocato in degne sale. Ho lasciato il progetto.
Che cosa bella questo Museo.
[Adriano Belli, fondatore del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto]
L’originale, consultabile, è conservato presso l’Archivio Storico dello Sperimentale del Centro Studi Belli-Argiris, sito a Palazzo Mansueti di Spoleto in piazza Bovio n.1 (aperto tutti i giorni su appuntamento 0743/221645; per visionare l’inventario archivistico di tutta la documentazione allegata, https://www.tls-belli.it/centro-studi-archivio-storico/; per conoscere la storia dello Sperimentale, https://www.tls-belli.it/storia/)