Linfonodo sospetto al rene, rara recidiva trattata con la chirurgia robotica a Terni - Tuttoggi.info

Linfonodo sospetto al rene, rara recidiva trattata con la chirurgia robotica a Terni

Redazione

Linfonodo sospetto al rene, rara recidiva trattata con la chirurgia robotica a Terni

Mer, 24/01/2024 - 11:10

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Il 73enne era già stato operato 10 anni fa per una patologia renale. Ora con la chirurgia mininvasiva e il confronto multidisciplinare delicato intervento con degenza brevissima

Portato a termine con successo al Santa Maria un intervento su un uomo di 73 anni, operato al reparto di Urologia, diretto dal dottor Alberto Pansadoro. Si tratta di un caso rarissimo di recidiva di una malattia renale, a distanza di dieci anni, trattato sfruttando al meglio l’integrazione fra le varie eccellenze mediche dell’ospedale. Tutto il percorso del paziente – a cui è stato rimosso un linfonodo sospetto – infatti è stato gestito nell’ambito di meeting multidisciplinari, organizzati periodicamente. Questi meeting, differenziati per specialità, coinvolgono i differenti specialisti quali, nel caso in particolare, l’oncologo, l’urologo, il radiologo, il radioterapista e l’anatomopatologo. 

Il paziente in questione era infatti seguito dal reparto di Oncologia, diretto dal dottor Sergio Bracarda, per una patologia renale per la quale era stato già sottoposto a intervento chirurgico nel 2014. Gli esami di controllo programmati hanno permesso di rilevare un linfonodo ingrandito sospetto adiacente ai vasi iliaci. Il caso pertanto è stato fonte di confronto fra i vari specialisti: il dottor Bracarda, la dottoressa Claudia Caserta di Oncologia, il dottor Pansadoro, il radiologo dottor Francesco Mancioli, il radioterapista dottor Fabio Trippa e la dottoressa Simona Francesconi, anatomopatologa. Le valutazioni hanno portato a una decisione collegiale di un intervento chirurgico.

Il paziente è stato sottoposto ad asportazione di un grosso linfonodo iliaco in chirurgia mininvasiva robotica dal dottor Pansadoro e dalla sue equipe, formata dalla dottoressa Carolina Lolli, dal dottor Emanuele Cottini e dal dottor Valerio Cellini.

“Questo approccio mininvasivo – spiega il dottor Pansadoro – ha evitato al paziente un grosso taglio e un intervento molto invasivo per via tradizionale, e ha inoltre consentito di arrivare in una zona chirurgica profonda. I vantaggi di questo approccio hanno permesso al paziente una degenza brevissima, visto che è stato dimesso infatti il giorno dopo l’intervento, e anche l’assenza di dolori nel postoperatorio, una convalescenza assai rapida e agevole. Un raro intervento di alta specialità in chirurgia mininvasiva per una patologia rara risolto in sole 24 ore di ricovero, frutto della collaborazione di diversi specialisti che rappresenta un successo per la sanità ternana”.

(foto di repertorio)

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