Mentre ieri sera si teneva nel centro di Perugia un sit in spontaneo contro qualsiasi Mafia in seguito ai fatti di Brindisi, il concetto di legalità è stato al centro anche di un'intera giornata che si è tenuta in uno dei punti più caldi della piaga della droga e dell'illegalità di strada di Perugia, il centro commerciale Ottagono di via Settevalli.
Teatro frequente di spaccio e retate, in particolare il sabato, quando tutti gli uffici e i negozi sono chiusi e il centro viene invaso dai “dimenticati” che vivono i palazzoni adiacenti, ieri l'area si è trasformata in una festa ricca di colori, musica e famiglie per celebrare la fine dei progetti europei “Familing” destinati alle famiglie di migranti e ai giovani, organizzati dal Centro servizi giovani del Comune di Perugia.
Alcuni provengono dal Sud America, altri dai paesi Arabi, compresa la tanto vituperata Tunisia, i protagonisti dei progetti di integrazione presentati ieri, il giorno in cui il Centro servizi di via Settevalli compiva due anni.
“Dopo i fatti di Brindisi eravamo indecisi se fare ugualmente questo evento”, ha detto Arianna, una delle operatrici del centro. “Ma poi abbiamo pensato che era davvero appropriato farlo, visto che i nostri progetti sono tutti indirizzati alla legalità”.
Sono centinaia i ragazzi provenienti da tutto il mondo che hannno preso parte nei mesi scorsi ai progetti di integrazione linguistica, di inserimento lavorativo, di workshop sulla musica, l'arte, il giornalismo, organizzati dal centro che affaccia sullo spiazzo dell'Ottagono e gestiti da professionisti e associazioni, a volte entusiasti volontari. Un esempio di integrazione positiva, che ha permesso a centinaia di persone che vivono in zona o che arrivano da altrre aree di Perugia, di avere a disposizione un luogo per imparare la lingua, tentare l'inserimento lavorativo e apprendere delle professioni. (fda)