L’inconveniente tecnico che per qualche istante ha silenziato i microfoni sul palco di piazza Duomo non ha tolto tensione al “Duello” in note sul celebre testo teatrale di Alessandro Baricco. Che al Festival di Spoleto ha potuto dare concretezza al suo sogno: un pianoforte, un musicista, per dare sostanza sonora alle parole scritte con il quale ha immaginato e raccontato la sfida, sul pianoforte del transatlantico Virginia, tra Jelly Roll Morton, il presunto inventore del jazz, e T.D. Lemon Novecento, l’orfano prodigio la cui storia è stata portata anche sul grande schermo da Tornatore nel film “La leggenda del pianista sull’oceano”.
Una storia che nel testo di Baricco viene raccontata da Max Tooney, un trombettista che ha lavorato sul Virginian. E che nel finale duetta con l’amico geniale pianista. E’ il momento in cui Stefano Bollani, smessa la doppia veste dei duellanti, dà vita alla fantasia artistica di Novecento, insieme ad una leggenda, vera, del jazz, il trombettista Enrico Rava.
Baricco, Bollani, Rava: l’ennesima rappresentazione del testo teatrale – diventato anche libro, fumetto e persino playlist, oltre che appunto film – stavolta (grazie anche al contributo di Alessio Bertallot) si arricchisce dell’esecuzione musicale dal vivo, con le note che “spiegano” ciò che le parole possono solo far immaginare. E il pubblico di piazza Duomo si ritrova testimone della sfida tra il talento del Bollani-Morton e l’imprevedibilità del Bollani-Novecento.


