Continuano imperterrite le indagini della polizia tifernate finalizzata alla lotta del lavoro irregolare. Personale del Commissariato di Città di Castello e del Reparto Prevenzione Crimine di Perugia, coadiuvato da altro personale specializzato appartenente al “Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Territoriale del Lavoro di Perugia – Servizio Ispezioni del Lavoro” finalizzata alla prevenzione e repressione dell’immigrazione clandestina e/o irregolare, emersione del lavoro nero e sicurezza e condizioni sui luoghi di lavoro, hanno proceduto nella giornata di ieri al controllo di 6 laboratori tessili gestiti da altrettanti titolari cinesi. I laboratori, la cui attività si concentra prevalentemente sulle lavorazioni di maglieria, camiceria e pantaloni jeans, sono stati individuati nelle zone di Citerna-Pistrino, San Giustino e Città di Castello.
Peculiare il fatto che 3 laboratori di Pistrino all’atto del controllo erano completamente deserti, con macchine da cucire ferme e scatoli vuoti. Segno inconfutabile che l’attività di verifica e controllo a tappeto ha costretto chi non lavora nel rispetto delle regole ad abbandonare il territorio.
Dei restanti tre laboratori, uno è stato oggetto di sospensione dell’attività lavorativa, in quanto su quattro lavoratori presenti, due sono risultati a nero, senza regolare contratto di lavoro. L’attività tessile è stata fermata e potrà riprendere solamente dopo che saranno state pagate le ammende (1500 euro per ogni lavoratore a nero), la loro regolarizzazione come assunzione a tempo indeterminato.
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