di Gianluca Speranza (*)
La città di Spoleto, nonostante i vari proclami, le diverse prese di posizione, le grida di vari personaggi, rimane estranea alla realizzazione delle infrastrutture strategiche.
Siamo stati condannati al declino sia per un disegno strategico che preferisce spostare ingenti risorse in aree lontane, sia per l'incapacità di programmare degli amministratori locali e dei rappresentanti al più alto livello.
In un quadro generale di crisi, le scelte perpetrate dalla Giunta Lorenzetti, continuano a premiare il territorio perugino ( SS 76 Perugia – Ancona), dell'alta valle del tevere (E 78 Grosseto – Fano) e folignate (SS 76 Foligno – Civitanova), trascurando l'intero bacino dello spoletino.
Noi non condanniamo la realizzazione delle infrastrutture nelle suddette zone, ma riteniamo errato concentrare le risorse solo in un determinato territorio.
Siamo altresì preoccupati per ciò che concerne l'ammodernamento della linea ferroviaria Roma – Ancona principale direttrice trasversale dell'Italia insulare.
Per ciò che concerne questa infrastruttura, grazie al recente accordo fra il presidente della regione Marche e il ministro Matteoli, i lavori continuano nel versante marchigiano ( Fabriano – Albacina 13 Km) nell'area di Falconara e nei vari raccordi fra cui Albacina – Civitanova, mentre sono bloccati nel versante umbro.
A tal proposito ci preme ricordare, che la politica di trasporto regionale, siglata dagli Amministratori regionali con il gruppo FFSS, è penalizzante per l'intero comparto viaggiatori, poiché gli stessi risultano penalizzati da scelte bizzarre, fatte forse solo per premiare la compagnia privata regionale (diminuzione di convogli a lunga percorrenza, coincidenze mancate, peggior servizio) mentre l'ammodernamento della linea è sospeso nel tratto Campello – Spoleto, senza risultati tangibili, e il tratto Spoleto – Terni, che prevede un progetto il cui costo di 521 milioni di € trova copertura nel contratto di programma RFI 2001-2005 appare fermo.
Per quanto concerne questa opera, fermo restando la sua grandezza (nuovo tracciato di 22 Km, con la realizzazione della galleria più lunga d'Italia) siamo perplessi non solo sui tempi di realizzazione ma anche sulle modalità e il conseguente ritorno di utilità per Spoleto.
Questo avveniristico progetto, che prevede una galleria di 9,30 m di diametro, affiancata da una seconda galleria di emergenza di 4,50 m di larghezza collegata con tunnel pedonali ogni 250 m, sarà ad un solo binario bi-direzionale con un posto di servizio al centro della galleria per eventuali incroci, e l'impiego sarà destinato ai treni veloci e ai treni merci carichi, mostra la sua efficacia nel presente, ma rischia di diventare obsoleto per il futuro.
Verosimilmente, l'elevata velocità di esercizio aumenterà nel futuro la domanda di convogli, e stante l'imbuto determinato dal solo binario, di fatto Spoleto sarà tagliata fuori dal circuito del traffico veloce, declassandone la fermata ai soli treni locali diretti lungo la vecchia linea.
Cari concittadini questi sono i fatti reali, mentre tutto il resto sono sogni e propaganda.
Consci delle difficoltà economiche, chiediamo ai nostri politici lungimiranza e concretezza nella fase programmatica e progettuale e vigile controllo durante la fase esecutiva del progetto, come accade in molte realtà tra cui la Regione Marche, dove l'efficacia strategica dei progetti ha trovato il supporto dei politici nazionali.
In sintesi chiediamo il rispetto per i cittadini attraverso, la effettiva realizzazione degli impegni secondo i tempi e le modalità esecutive previste, al fine di evitare assurde lungaggini che producono disservizio ed aggravio di spesa, come nel caso della superstrada ” Tre Valli” nel tratto Acquasparta – Eggi prevista a 4 corsie, con una spesa di 550 milioni di € previsti nella legge Obiettivo del 2001 n° 443 e nella delibera del CIPE del 21 dicembre 2001 e ferma alla realizzazione a 2 corsie tra S. Sabino ed Eggi, o per i lavori di ammodernamento ferroviario Campello – Spoleto 100 milioni di € stanziati e 521 milioni di € per il restante tratto sino a Terni ma inspiegabilmente bloccati.
(*) Portavoce dell'Associazione Culturale ” I Cento comuni “