Verranno discusse probabilmente già domani le modifiche alla legge regionale sul commercio che prevedono la possibilità di tenere aperti i negozi nei giorni festivi e superfestivi nei centri storici e nei comuni piccoli e rurali. Dopo l'approvazione da parte della giunta regionale, oggi l'atto modificato è passato anche nella seconda Commissione consiliare della Regione (con l'astensione del centrodestra).La novità più significativa riguarda l'ingresso delle associazioni dei consumatori al tavolo di concertazione.
Se le modifiche domani passassero i negozi dei piccoli Comuni, e principalmente quelli della Valnerina, potrebbero finalmente rimanere aperti durante le festività natalizie. Ovviamente non prima di aver raggiunto un accordo anche a livello locale con i sindacati.
Intanto un buon risultato è arrivato: le modifiche alla legge regionale (che mancano solo dell'approvazione dell'assemblea) sembrano essere piuttosto soddisfacenti per tutti.Per decidere sull'apertura nei giorni festivi delle attività commerciali infatti anche le associazioni dei consumatori faranno parte del tavolo di concertazione insieme a Comuni, sindacati e associazioni di categoria; l'accordo avrà validità triennale e nel caso non venga raggiunto in sede di concertazione, sarà la Conferenza dei servizi della Regione a decidere; potranno usufruire della possibilità di rimanere aperti, come oggi accade per i centri storici, anche gli esercizi all'interno di piccoli centri o borghi rurali con spiccate caratteristiche di aree culturali, turistiche e paesaggistiche. Sono queste le modifiche sostanziali alla legge regionale vigente sul commercio (3/'99) proposte dalla Giunta ed inserite in un apposito disegno di legge in discussione, stamattina, in II Commissione alla quale hanno partecipato l'assessore regionale Mario Giovanetti ed il dirigente dell'Ufficio commercio della Regione Enzo Santucci.
La discussione dell'atto, su decisione unanime di tutti i membri della Commissione, verrà chiesta già nella seduta di domani del Consiglio regionale per la quale sarà necessario, comunque, il voto favorevole dei due terzi dell'assemblea.
Nel corso della riunione è stata, da più parti, palesata l'esigenza di giungere quanto prima ad un testo unico della legge regionale sul commercio e nonostante l'assessore Giovanetti abbia assicurato che tutto ciò fa anche parte di una forte volontà dell'esecutivo (“è operativo un tavolo tecnico di lavoro composto dalla Giunta, dall'Ufficio legale del Consiglio e dalle associazioni di categoria che stanno lavorando su una prima bozza da discutere”), Pietro Laffranco (CdL per l'Umbria) ha manifestato l'intenzione di portare domani, in Consiglio regionale, un ordine del giorno che impegni l'esecutivo a presentare entro il prossimo mese di giugno 2008 una legge di riordino sul commercio.
Insieme agli emendamenti alla legge proposti dalla Giunta, nell'ordine del giorno odierno della II Commissione erano previste in discussione anche tre proposte di legge, due a firma di Ada Urbani (FI) e una di Enrico Sebastiani (Udc) concernenti ugualmente le aperture nei giorni festivi e superfestivi delle attività commerciali. Ma la stessa Urbani e gli altri commissari del centrodestra hanno deciso di metterle ‘in attesa' poiché, come ha sottolineato Urbani “in Consiglio passerebbero soltanto gli emendamenti dell'Esecutivo. E' chiaro, però – ha aggiunto – che se entro sei mesi, nonostante le modifiche che verranno apportate alla legge, non si verificherà la sua attuazione e si manifesteranno ancora problemi, chiederò di nuovo alla Commissione di reinserire all'ordine del giorno dei lavori la mia proposta”. L'esponente forzista ha anche evidenziato le differenze sostanziali contenute nella sua proposta. “Per me – ha detto – dovrebbero essere i sindaci a programmare lo sviluppo del proprio territorio per il quale, sentiti i pareri dei sindacati, decidere le aperture e chiusure dei negozi. La Giunta regionale – ha spiegato – li mette invece sotto tutela degli altri soggetti che compongono il tavolo di concertazione con i primis la Regione, le forze sindacali e le associazioni”.
Attualmente, a differenza dei centri storici riconosciuti, dove le aperture nei festivi sono già attuate, per tutti gli altri luoghi le aperture festive sono dodici: 8 domeniche, escluse quelle di dicembre, più 4 festività a scelta che vengono definite a livello locale in base agli avvenimenti più importanti. Per quanto riguarda, invece, i giorni ‘superfestivi', sono considerati tali il primo e 6 gennaio, 25 aprile, la domenica e il lunedì di Pasqua, il 2 giugno, il 25 e 26 dicembre. L'unica deroga che, fino ad oggi, è stata prevista riguarda il 25 aprile. Con l'entrata in vigore della nuova legge sarà possibile rimanere aperti anche in altri giornate particolari decise dal tavolo di concertazione. L'apertura, comunque, nei giorni superfestivi verrà, obbligatoriamente, compensata con la chiusura in una giornata domenicale.
