di Enrico Mariani*
Ogni volta che c'è una manovra finanziaria, sono previste nuove raffiche di controlli sanitari sugli invalidi civili. Onestamente è diventata una barzelletta; non è più tollerabile che questa categoria sia maltrattata e offesa.
Oltre al fatto che ci troviamo di fronte a cifre pensionistiche ridicole ( €. 255,13 mensili per invalidi totali e €. 472,04 mensili per coloro che necessitano di assistenza continua 24 ore su 24), dobbiamo avvertire uno svolgimento di eventi in cui si denota che i disabili sono anche considerati dei frodatori.
E' dei nostri giorni che le commissioni preposte dell'Inps stanno richiamando a visita centinaia di invalidi civili che percepiscono la pensione di invalidità o l'indennità di accompagnamento, per verificare la permanenza delle condizioni invalidanti. Il fatto strano è che la maggior parte di loro hanno una patologia compresa tra quelle per le quali non sarebbe più necessario sottoporsi alle visite di controllo né della ASL né di verifica dell'Inps. Tutto ciò, tra l'altro, è previsto dalla legge 80 del 2006 che aveva come finalità lo snellimento burocratico eliminando passaggi inutili. La non applicazione di tale normativa, oltre a svilire e ad offendere la dignità della categoria dei disabili, produce uno spreco di denaro pubblico notevole basti pensare agli interessi pagati per il ritardo dell'erogazione dell'indennità o della pensione, dall'aumento delle sedute delle commissioni per il riconoscimento e di verifica, alle spese giudiziarie che l'Inps spende a seguito di ricorsi giudiziari che gli invalidi attivano, e di solito vincono, quando si vedono negato il diritto.
Tutto questo, aggiungendosi alla grave crisi economica in atto ci fa sollevare alcune riflessioni:
- 1) Perché occorre far pagare il conto degli sprechi, delle speculazioni finanziarie ai più deboli sia nella sanità che nell'assistenza?
- 2) Perché chi già soffre per una vita che non ha riservato un buon futuro, deve ancor più soffrire perché in queste condizioni non è consentito loro di avere un minimo sostegno, un minimo appoggio non solo economico, ma anche morale, perché da soli non sono in grado di farcela?
- 3) Perchè si vuole abbandonare al loro destino chi non potrà trovare aiuto in famiglie che, che a fine mese, sono sempre in difficoltà?
In conclusione, l'A.N.M.I.C. Spoleto-Valnerina, che conta più di 2500 associati, chiede alle istituzioni come ASL, INPS, ed Amministrazioni Locali di fare del tutto per cercare di alleviare questi disagi ai disabili, che per quanto siano gravi quelli economici e fisici, spesse volte sono più gravi quelli morali, che ad esempio si hanno quando un disabile con patologie irreversibili viene richiamato a visita per vedere se magari nel corso di un anno si è verificato qualche miracolo.
* Delegato zonale A.N.M.I.C. Spoleto-Valnerina