Ha festeggiato le trentuno edizioni la Maratonina del Campanile, manifestazione organizzata puntigliosamente dalla Podistica Volumnia Sericap, una delle gare simbolo dell’Umbria, che ha visto al traguardo circa 530 atleti provenienti da diverse regioni italiane, mentre poco meno di un centinaio le persone che hanno preso parte alla camminata non competitiva Correre per la Vita, in abbinamento anche in questa occasione con la Fondazione Airc dell’Umbria a cui è andato il ricavato, e che ha avuto un duplice fine, quello di fare stare bene fisicamente chi vi partecipa attivamente e quello di contribuire, con la propria partecipazione, a sostenere la fondamentale missione di Airc.
Oltre al percorso di 20 km. misurato ed omologato che ha interessato anche il territorio di Torgiano, con l’attraversamento del centro storico di questa cittadina, uno dei Borghi più belli d’Italia, previsto anche un percorso di 10 km sempre agonistico: ricordiamo che questa manifestazione si fregia del marchio di qualità Umbria Green Sport attribuito dalla regione Umbria alle principali manifestazioni sportive.
Il lungo serpentone colorato ha preso puntualmente il via alle 9,30, accompagnato dal suono festoso delle campane del campanile della chiesa parrocchiale, da cui la manifestazione prende il nome dopo aver ricevuto la benedizione da parte del parroco don Giosuè.
I vincitori
A giungere per primi sul traguardo di via Cestellini sono stati ovviamente coloro che hanno corso sui 10 km: in campo maschile successo per Lorenzo Vergni, Tiferno Runners, in 31.06 davanti ad Alessio Malfagia e Marco Melchiorri, mentre a livello femminile vittoria per Chiara Belfico, Atletica Arcs Cus Perugia, in 36.54 davanti a Linda Carfagna e Antonella Bellitto. Nella gara principale ancora un successo per un atleta africano: stavolta è stato il keniano Simon Loitanyang Kibet, della TX Fitness, alla sua prima partecipazione al Campanile, ad imporsi al termine di una gara condotta sempre al comando e per buona parte in solitudine: 1.04.04 il tempo finale del vincitore che ha preceduto di oltre sei minuti il marocchino Tarik Marhnaoui, e l’altro marocchino Khalid Mokhchane.
Primo italiano lo spoletino Daniele Petrini, quarto, che si è aggiudicato come primo umbro il decimo trofeo Confcommercio. Al femminile ancora un successo per Silvia Tamburi, Atletica Avis Perugia, autrice di una gara autoritaria condotta a ritmo elevato che le ha permesso di vincere in 1.16.52 lasciando a sette minuti la seconda classificata, Federica Poesini, Tiferno Runners, vincitrice della passata edizione; Irene Enriquez, anch’essa Atletica Avis Perugia ha completato il podio femminile. Alla Tamburi stato assegnato il Trofeo Confcommercio come prima umbra.
In corsa sul percorso lungo anche Filippo “Popof” Poponesi, l’ultramaratoneta perugino rientrato la sera prima dagli Stati Uniti dove ha portato brillantemente a termine nel Minnesota la Arrowhead 135, una delle gare più estreme e difficili al mondo: 217 km tra neve e freddo gelido, con temperature che arrivano di notte anche oltre i -30° in cui i runners dovevano trainare una slitta con tutta l’attrezzatura necessaria per compiere il percorso in totale autosufficienza: Poponesi è stato il primo europeo al traguardo.
A livello societario ancora successo per l’Atletica Il Colle che ha preceduto il Grifo Runners Perugia e l’Atletica Avis Perugia. Alla Maratonina del Campanile ha preso parte anche una delegazione di atlete di Pink is Good – Perugia Running Team: Pink is Good è un progetto di Fondazione Umberto Veronesi e per la Fondazione è sostegno concreto alla ricerca, grazie al finanziamento di borse di ricerca per medici e scienziati che hanno deciso di dedicare la loro vita allo studio e alla cura del tumore al seno e degli altri tumori femminili.
Cerimonia di premiazione alla presenza oltre che del presidente della Podistica Volumnia Sericap, Bottoloni, del Consigliere comunale di Perugia, Paolo Befani, di Grazia Maccherani, Consigliere della Fondazione Airc Umbria, di Mario Filippucci, titolare Sericap e dello stesso Filippo Poponesi. Un ricco ristoro e il tradizionale pasta party finale hanno ritemprato le energie degli atleti che hanno onorato fino in fondo questa manifestazione.