La Dream's Factory presenta a sorpresa la moto dedicata a Goliardo Filippetti - Tuttoggi.info

La Dream's Factory presenta a sorpresa la moto dedicata a Goliardo Filippetti

Redazione

La Dream's Factory presenta a sorpresa la moto dedicata a Goliardo Filippetti

Dom, 29/01/2012 - 14:14

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Riccardo Foglietta

Ieri pomeriggio, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Narni, si è svolta l’inaugurazione della mostra permanente delle moto d’epoca di Goliardo Filippetti, storico motociclista narnese, in occasione della quale è stata presentata al numeroso pubblico presente ed alla stampa la moto “Goliardo”, a lui dedicata, realizzata dalla Dream’s Factory. L’evento, che si è svolto alla presenza del Sindaco di Narni Stefano Bigaroni, dell’Assessore alla Cultura Francesco Derebotti, dell’Assessore ai Lavori Pubblici Simona Bozza e del dirigente dell’area Lavori Pubblici Pietro Florio, è stato reso possibile dalla collaborazione fra il Comune di Narni e la Dream’s Factory, progetto nato con l’obiettivo di realizzare moto personalizzate e quindi uniche dall’idea di Paolo e Marco Lucci, padre e figlio, che abbiamo intervistato in esclusiva.
Vi ritenete soddisfatti della giornata di oggi?
Paolo Lucci: “Assolutamente si, per noi ha rappresentato il coronamento di un sogno raggiunto dopo un anno e mezzo, poiché la moto è stata costruita artigianalmente in oltre settecento ore di lavoro. Vogliamo ringraziare il Sindaco di Narni per l’ampia disponibilità concessa ed il Prof. Alberto Freddi, grande istrione e principe del palcoscenico che ha raccontato in modo avvincente la storia di Goliardo Filippetti.”
Cosa rappresenta Goliardo Filippetti per voi, perché è così importante al punto da dedicargli una vostra realizzazione?
P. L.: “Goliardo, classe 1926, è un personaggio come pochi, una persona che ha sempre creduto in se stessa e che è riuscita a costruire la propria esistenza intorno all’attività prediletta, rappresentata dal lavoro svolto sui motori. La sua storia inizia quando, da bambino, ha cominciato a fare il fabbro ed è proseguita grazie ai tanti sforzi fatti per riuscire ad allestire un’officina che, nel corso del tempo, è cresciuta arrivando a diventare ed a rimanere per oltre venticinque anni concessionaria di una nota marca italiana. E’ stato inoltre commissario tecnico della Federazione Motociclistica Italiana ed è un grande esperto di moto d’epoca: ha dedicato la sua vita alla motocicletta e, da una vita, va a mangiare con le mani sporche di grasso.”
Come nasce la passione per le moto di Paolo e Marco Lucci e com’è il rapporto fra un padre ed un figlio entrambi motociclisti?
P. L.: “A casa nostra, fin dai primi vagiti, si è mangiato pane e motocicletta, tutti i miei figli hanno respirato aria di benzina e motori, per cui questa trasmissione è stata inevitabile. Per quanto riguarda la mia infanzia, non potrò mai dimenticare l’incanto che provavo quando, da bambino, rimanevo ore ed ore ad osservare la moto Guzzi della Polizia Stradale che si fermava di servizio sotto casa.”
Marco Lucci: “E’ stato mio padre, ovviamente, a trasmettermi questa passione, anche se devo dire che, in ambito motociclistico, il nostro è un rapporto d’amore-odio perché ci scontriamo spesso a causa delle nostre diverse tipologie di pensiero. Quello che abbiamo fatto fino ad ora, infatti, credo sia il risultato della sintesi ottenuta fra due generazioni e due stili molto diversi tra loro. Anche io sono un appassionato di moto d’epoca ma, non avendo vissuto determinati periodi, sono andato a ricercare quello che è stato fatto anche in campo inglese ed americano.”
Avete in cantiere progetti per il futuro?
P. L.: “Per quanto riguarda il breve termine siamo già a buon punto nella realizzazione di una Ducati 350 monocilindrica che avrà un aspetto decisamente interessante. Vorremmo anche realizzare una replica di una Honda quattro cilindri, moto che è passata alla leggenda dato che, al momento, dovrebbero essercene due o tre esemplari in tutto il mondo ma non se ne conoscono i proprietari. Per quanto riguarda, invece, il lungo termine devo dire che il mio sogno sarebbe quello di allestire un’officina, una factory appunto, dove realizzare esclusivamente moto “special” (realizzate o modificate artigianalmente) ed in cui fossero all’opera degli specialisti per ogni fase della produzione.”

© Riproduzione riservata

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