CROTONE – Matteo Lascialfari è medaglia d’argento in Coppa Italia. Il judoka del Kodokan Fratta di Umbertide ha conquistato il secondo posto nella categoria al limite dei 73kg in quel di Crotone. Lascialfari, dopo aver dominato i turni preliminari, si è arreso soltanto al siciliano Mario Strazzeri. Proprio dalla Sicilia è arrivato il primo ostacolo che porta il nome di Angelo La Fauci. Lascialfari, che più volte ha sconfitto questo ostico avversario, ha rispettato i favori dei pronostici dominando l’incontro realizzando punti a ripetizione e non permettendo mai all’avversario di entrare in gara. Stessa trama anche con il friulano Alberto Ciardo e con il piemontese Avallone. Ai quarti Lascialfari ha messo in mostra il suo Koschi Guruma facendo sembrare tutto facile nell’incontro con il pugliese Luigi Chetri. Qualche problema invece in semifinale dove Matteo dopo essere facilmente passato in vantaggio con il romano Davide Ripandelli si è fatto sorprendere da un attacco sul finire del match che poteva mandare all’aria la possibilità di entrare in finale. Lascialfari non ha perso la calma e a pochi secondi dal termine con un contraccolpo ha inchiodato a terra il giovane atleta laziale. Nella finale Lascialfari non è riuscito a prendere le misure all’esperto Strazzeri. Passato in svantaggio per ammonizioni ha provato un attacco disperato che però è stato giudicato dagli arbitri oltre il limite del regolamento e pericoloso. Dopo un breve conciliabolo la terna arbitrale ha sanzionato Lascialafari che ha visto interrompersi la sua rincorsa alla medaglia d’oro senza subire nemmeno un punto dal suo forte rivale. “Che dire – spiega Franco Bruni, consigliere del Kdk Fratta – Matteo è stato bravissimo. Questo ragazzo, come tanti altri atleti del nostro club, alterna il lavoro, gli studi e gli allenamenti con enormi sacrifici e questa medaglia è tutta per lui. Il nostro è uno sport povero in più le aziende del territorio nonostante i nostri continui successi continuano ad ignorarci e così i ragazzi come Matteo sono costretti ad allenarsi fra mille difficoltà. I nostri atleti primeggiano in Italia e alcuni in Europa ormai da anni nel disinteresse di chi desidera investire in chi milita nei campionati regionali. Ma forse è meglio così perché le difficoltà cui si è dovuto sottoporre Matteo per allenarsi e per gareggiare gli hanno permesso di diventare più forte e superare i momenti difficili”. “Siamo veramente felici – ha proseguito Elisa Bartolucci, dirigente del club umbertidese – Matteo è venuto in palestra quando era soltanto un bambino vivace e oggi è uno degli atleti più forti d’Italia. È stato veramente bravo, non si è mai arreso neanche quando gli infortuni e le difficoltà sembravano avere la meglio”.