Nell'intervista a TuttOggi.info Monia racconta come è nata l'idea del suo progetto che è l’unione fra due passioni: arte e moda
“I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni.” Così recitava Pablo Picasso in una sua celebre citazione. La vita è fatta di momenti che si nutrono di emozioni e ogni emozione si dipinge di colori attraverso i quali prendono forma i sogni. Se ci credi veramente farai della tua vita un capolavoro.
Ed è proprio il pensiero del Maestro del Cubismo a ispirare Monia. “A Roma, vedere la mostra di Picasso mi ha toccato l’anima. I brividi che mi hanno percorsa, scatenati dalle forme, dai colori, dall’armonia di quei dipinti, hanno fatto crescere in me il desiderio di tornare a dipingere”. Sensazioni che, rientrata a casa, si sono sprigionate come pennellate su tela.
L’idea del foulard
“Un giorno, mentre disegnavo – ci racconta Monia – una collega vide i miei lavori: estasiata, lancia l’idea: perché non farci un foulard? L’idea non era per niente male, anzi, così ho subito fatto delle prove di stampa su seta rendendomi conto che i colori risultavano ancora più brillanti. Sembrava quasi uscissero fuori dal tessuto. Per un attimo, ho avuto la sensazione di sentire una melodia jazz uscire dagli strumenti. Da lì a poco, il sogno ha iniziato a concretizzarsi.”
La passione per la comunicazione
A soli 23 anni, spinta dalle sue passioni, si trasferisce a Perugia dove trova lavoro in agenzie pubblicitarie come Art Director. Poi un colloquio di lavoro le apre la scalata al successo. “Per caso, ho partecipato ad una selezione per il marketing in un’azienda di cosmetici. Sono stata scelta per un progetto ben preciso: pianificare e realizzare una campagna pubblicitaria per la linea corpo. Accettando la sfida, ho lasciato l’agenzia e iniziato un viaggio che è durato 5 anni. Ebbene, quella campagna – per la quale ho lavorato circa 6 mesi – ha portato dei risultati straordinari superando ogni nostra aspettativa. L’azienda, da lì a poco, è cresciuta in modo esponenziale fino a diventare S.p.A.”
Questa esperienza è stata per Monia una sorta di palestra professionale che le ha permesso di acquisire e accrescere la sua professionalità ed esperienza per poi decidere di fare il grande passo, iniziando a percorrere la strada dei suoi sogni.
L’ora di mettersi in proprio
“Il mio sogno era quello di avere una mia agenzia pubblicitaria e, così, a 29 anni ne apro una tutta mia. Il mio ex datore di lavoro è stato il primo cliente.” Ma quando il disegno della vita e i propri sogni iniziano a prendere forma è come se i pezzi di un puzzle si incastrassero alla perfezione. Il suo coraggio, in poco tempo, la porta a vivere nuove avventure e superare entusiasmanti traguardi.
Sempre nel 2001, le viene proposto di partecipare ad una gara. Era l’inaugurazione di un nuovo centro commerciale di Perugia. Ricorda bene quel giorno, quando, per gioco, decide di partecipare. “Portai avanti quella gara senza nessuna aspettativa. Del resto, ero solo agli inizi della mia avventura. Volevo solo capire come funzionava”.
Quando il direttore le comunica di aver vinto, Monia si sente stordita per il peso di un’esperienza lavorativa più grande di lei. “Non sapevo se fossi in grado” ricorda con un sorriso. La risposta a quella vittoria fu pronunciata d’istinto e forse anche per il timore di non sapere da dove iniziare: “Ci devo pensare!” rispose.“Erano le 5 del pomeriggio e avevo solo 24 ore per decidere. Dopo un’attenta riflessione scelsi di accettare e rischiare, pensando che potesse essere un trampolino di lancio”.
E così fu. Il 6 marzo 2001 l’inaugurazione e il grande successo. Dentro di sé Monia sapeva che era solo l’inizio, ma era anche consapevole che da quelle esperienze avrebbe raccolto molti frutti che, un giorno, l’avrebbero fatta sentire una donna realizzata.
Il lockdown e il lancio
E come nella sceneggiatura di un film, la svolta arriva solo dopo aver affrontato difficoltà e superato molti ostacoli. Mai e poi mai avrebbe immaginato che questo momento potesse coincidere con uno dei periodi più bui e tristi del nostro Paese: il lockdown, durante il quale tutto si è spento. Ma, di certo, non il desiderio di Monia di creare nuove opportunità.
“Sono stati proprio quelli i giorni cui ho iniziato a concretizzare il progetto per la linea di foulard rendendo reale un sogno. È nato così il marchio MONOS e i primi prodotti della linea.
Ma come in ogni viaggio non ci si può sottrarre a imprevisti e molteplici tentativi per trovare la strada, così è stato per Monia il percorso per farsi conoscere sul mercato. “A settembre ho completato la collezione e fatto uno shooting provando a lanciarlo.”
I primi successi
Alla domanda “Come definiresti questa passione?” Monia risponde con entusiasmo: “L’unione fra due passioni, arte e moda. Se dovessi raffigurarla in un’immagine, la disegnerei a forma di cuore di color magenta, se dovessi esprimerla con una parola, sceglierei Emozione.”
E poi, ad aumentare il suo entusiasmo e a stimolare la creatività, le piccole soddisfazioni arrivate negli ultimi mesi in diverse occasioni che hanno visto Monos protagonista.
Piccole ma importanti come lo è stata la prima sfilata, il 31 ottobre a Deruta, e a seguire una seconda partecipazione ne “La Sfilata del Cuore” a Roma, all’interno delle Grotte della Domus San Sebastiano. Entrambi gli eventi organizzati da “Un’idea per la vita Onlus.” Qualche articolo on e off-line in cui si è parlato di lei e del suo brand. E, per finire, la scelta di Confimi Industria che ha selezionato come gadget per il decimo anno di attività proprio un “Monos” per omaggiare il direttivo e i Presidenti della territoriale italiana.
“Sono molto sensibile, mi basta poco per illuminare i miei occhi e queste sono state per me forti emozioni”.
Monia è consapevole che, per creare capolavori, bisogna anche affrontare delusioni, sfide, ma lei – come un guerriero tenace e determinato – non teme nulla e affronta tutto con un sorriso. “C’è sempre quella parola che ti frena, ma ringrazio Dio per la forza che ogni giorno mi dona per andare avanti. Se qualcuno mi ostacola, divento più forte. I giudizi mi colpiscono e, a volte, feriscono, ma sarà il tempo a dimostrare il valore di quello che si è fatto”.