Addio alle caramelle Rossana e alle Ore Liete? L’ipotesi, secondo quanto fatto circolare sulla stampa nazionale, sarebbe quella di cedere i due marchi storici della produzione dolciaria di Perugia. Vendita dei due marchi, quindi, ma non della produzione che dovrebbe rimanere negli stabilimenti della Perugina. Alla notizia, la reazione dei sindacati è stata quella mobilitarsi intanto con un’ora di sciopero. Notizie, queste, che giungono proprio alla vigilia di un incontro previsto per mercoledì dei sindacati con i vertici Nestlè. Un confronto che, come sottolineano da Cgil, “parte molto male”.

I sindacati. Dura la reazione del segretario territoriale di Uila Uil Perugia Daniele Marcaccioli, sopratutto in vista dell’incontro fissato per mercoledì tra i vertici Nestlè e le segreterie nazionali e territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. “È intollerabile che alla vigilia di un incontro così importante – spiega il sindacalista – si facciano trapelare notizie in merito alla disponibilità di Nestlé di disimpegnarsi da due marchi importanti quali Rossana e Ore Liete”. “Non è questo il modo di intrattenere corrette relazioni sindacali – dichiara ancora Marcaccioli –. Se si dà in pasto all’opinione pubblica una notizia simile è ovvio che alla riunione ci presenteremo ‘sul piede di guerra’ e che il tutto si svolga in un clima di scontro. Credevamo, invece, che si volesse un confronto corretto e trasparente”.

Le istituzioni. Alle ipotesi di cessione di alcuni marchi del gruppo Nestlè – Perugina presidente della Regione Catiuscia Marini risponde con una nota stampa “Sono sorpresa e preoccupata dalle notizie apparse oggi sulla stampa nazionale che fanno presupporre anticipazioni alle proposte di piano industriale che molto probabilmente la multinazionale Nestlé porrà all’attenzione dei diversi interlocutori istituzionali e aziendali compresi i lavoratori, nella giornata di domani“. E proprio durante la giornata di mercoledì, a Perugia è previsto un incontro tra la delegazione della Nestlé, guidata da Leo Wencel, capo mercato della multinazionale, e la governatrice Marini, cui parteciperà anche il vice presidente e assessore allo sviluppo economico, Fabio Paparelli. D’intesa con il sindaco di Perugia Andrea Romizi, la presidente intende assumere “ogni utile iniziativa istituzionale volta al mantenimento della produzione industriale, dello sviluppo dei marchi, e soprattutto per la salvaguardia dell’occupazione“.

I lavoratori. Eppure un impegno dei sindacati per un piano industriale c’è sempre stato. In particolar modo per salvaguardare gli oltre mille dipendenti, tra fissi e stagionali, e per consentire una sviluppo della produttività dello stabilimento di San Sisto.

Piazza Italia. Della questione se ne è parlato anche durante un incontro del sindacato in piazza Italia al quale ha partecipato anche la segretaria Cgil, Susanna Camusso. Poco prima che la Camusso prendesse la parola, alcuni operai della Perugina hanno ribadito l’importanza della questione dello stabilimento a Perugia e che sull’azienda non si può scherzare. La segretaria Cgila, durante il suo intervento ha sottolineato la vicinanza agli operai dello stabilimento di San Sisto che hanno scioperato durante la giornata.