Il procuratore audito in Commissione Antimafia: numeri "mostruosi" | L'ex governatrice: dati ai giornalisti 282 documenti dal mio fascicolo
Da gennaio 2019 a quasi tutto il 2022 sono stati scaricati 33528 file dalla DNA. “È davvero sconcertante apprendere che il tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, lo abbia fatto senza controlli. Chi comandava la DNA è possibile che non se ne sia accorto? E se così è, è ancora più preoccupante” il commento di Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Antimafia, intervenuto durante l’audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Perugia, Raffaele Cantone.
“Il procuratore nazionale antimafia che dovrebbe assicurare la lotta alla mafia non controlla i suoi uffici. La coincidenza è con il periodo di reggenza del collega vice presidente De Raho. Tutto ciò fa emergere un quadro preoccupante e inquietante”, ha aggiunto D’Attis.
Cantone, secondo quanto riferito da Adnkronos in merito all’audizione in Commissione, ha parlato di numeri “mostruosi”, con numeri “molto più preoccupanti di quelli emersi”, riferendosi al numero di accessi agli atti avvenuti in 4 anni. Una “ricerca spasmodica di informazioni su una serie di soggetti che spesso si è limitata a quella richiesta di informazioni”, ha detto Cantone a proposito dell’attività di Striano. Sospendendo il giudizio se si tratti di dossieraggio o meno, escludendo però al momento elementi che riconducano a finalità economiche. Evidenziando il rischio che questi dati possano risultati utili anche a servizi stranieri, considerando che alcuni sono coperti da segreto.
Cantone ha ribadito come la libertà di stampa sia un principio fondamentale, conoscendone bene “i limiti e i diritti”. Ed a questo proposito ha specificato che le imputazioni sono state ipotizzate solo nei casi in cui c’è il sospetto che giornalisti abbiano commissionato attività di informazione all’ufficiale di polizia giudiziaria.
Lo sfogo di Catiuscia Marini
Mercoledì, dopo che il quotidiano La Verità ha pubblicato anche i nomi di giornalisti umbri che avrebbero avuto accesso alle informazioni da parte della Procura, ha commentato sui social: “Ovviamente ben 282 documenti sono stati acquisiti dal mio fascicolo e trasmessi almeno ad una decina di giornalisti molti dei quali umbri … di alcuni di loro ho avuto sempre chiaro gli anomali rapporti con alcuni del palazzo di giustizia di altri sono davvero turbata . E’ giunto il tempo davvero della Verità e di come un corto circuito tra uffici del palazzo di giustizia, giornalisti, esponenti politici di vari partiti abbiano agito in maniera a dir poco equivoca!”.