Incendio Lucyplast, ad Umbertide ordinanza "ridimensionata" | Finestre chiuse solo nel raggio di 500 metri (Aggiornamenti) - Tuttoggi.info

Incendio Lucyplast, ad Umbertide ordinanza “ridimensionata” | Finestre chiuse solo nel raggio di 500 metri (Aggiornamenti)

Davide Baccarini

Incendio Lucyplast, ad Umbertide ordinanza “ridimensionata” | Finestre chiuse solo nel raggio di 500 metri (Aggiornamenti)

Mega lavoro per i vigili del fuoco, ordinanze per la salute pubblica nei Comuni di Umbertide, Gubbio, Pietralunga, Montone e Perugia (a nord di Ponte Pattoli)
Lun, 21/04/2025 - 10:13

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Aggiornamento 13.30 – Sulla base delle nuove indicazioni di Arpa Umbria e Usl Umbria 1, in virtù del principio di precauzione stabilito dalla normativa vigente, è stato emesso un nuovo provvedimento dal Comune di Umbertide, contingibile a modifica dell’ordinanza precedente.

Per il territorio compreso in un raggio di 500 metri dal luogo dell’incendio si impone di mantenere le finestre delle abitazioni chiuse ed evitare attività all’aperto sia di privati che di esercizi commerciali che attività ludico-sportive-religiose. Il divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati e funghi epigei spontanei, di di pascolo e razzolamento animali, di utilizzo foraggi e cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali e di manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno permangono invece nel raggio di 5 km dal luogo dell’incendio.

La modifica dell’ordinanza, prima estesa a tutto il Comune, significa che non sono emerse criticità significative a livello ambientale. In queste ore è arrivata anche la “rimodulazione” dei provvedimenti anche per tutti gli altri Comuni coinvolti, che hanno revocato le rispettive ordinanze emanate dopo l’incendio.

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Non si sono mai fermati per oltre 12 ore, nemmeno nella notte, gli interventi dei vigili del fuoco per domare il vasto incendio scoppiato nel pomeriggio di Pasqua, intorno alle 18, alla Lucyplast, azienda di lavorazione di materie plastiche situata nella zona industriale di Pian d’Assino (Umbertide).

Le fiamme si sono propagate rapidamente all’area di stoccaggio esterna, alimentate da materiale altamente infiammabile, sprigionando un’enorme colonna di fumo nero, visibile a chilometri e chilometri di distanza, che ha sorvolato ben 5 Comuni. Il fumo si è infatti diretto verso nord-est, coinvolgendo anche i territori di Pietralunga, Gubbio, Montone e perfino Perugia.

In campo una decina di squadre da diverse sedi umbre e marchigiane, comprese quelle operative presso l’aeroporto San Francesco d’Assisi. L’intervento ha richiesto l’impiego di autobotti ad alta capacità e l’uso massiccio di schiumogeni per circoscrivere il pericolo.

Secondo quanto ricostruito, l’impianto risultava chiuso da venerdì e non si registrano feriti o intossicati. Le origini del rogo sono ancora in fase di valutazione, ma i primi riscontri forniti dalle autorità sembrerebbero escludere, almeno per ora, l’ipotesi dolosa. Gli accertamenti proseguiranno dopo la completa bonifica dell’area interessata.

Nel frattempo, i tecnici di Arpa Umbria e del servizio sanitario della USL Umbria 1 sono sul posto per effettuare rilievi ambientali su aria e suolo. Alla luce della situazione e a scopo precauzionale, i Comuni di Umbertide, Pietralunga, Gubbio, Montone e, in seguito, anche quello di Perugia (riguardante i residenti a nord di Ponte Pattoli) hanno emanato ordinanze restrittive. Tra le misure: il divieto di attività all’aperto, la chiusura di porte e finestre, il blocco del consumo e raccolta di prodotti agricoli, nonché restrizioni su pascolo e utilizzo di foraggi.

Nella notte anche la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti si è recata sul posto, accompagnata da autorità locali, per portare il proprio sostegno agli operatori impegnati e verificare l’impatto dell’evento. In costante contatto con il comando dei Vigili del Fuoco anche il sottosegretario Emanuele Prisco. La situazione resta sotto stretta osservazione. Alcuni focolai minori risultano ancora attivi, ma il peggio sembra ormai alle spalle. L’attenzione si concentra ora sulla bonifica e sulle indagini per chiarire cause e responsabilità.

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