Inaugurata la LXX Settimana di studi del CISAM, Spoleto si riempe di accademici per parlare di "Tempo" - Tuttoggi.info

Inaugurata la LXX Settimana di studi del CISAM, Spoleto si riempe di accademici per parlare di “Tempo”

Carlo Vantaggioli

Inaugurata la LXX Settimana di studi del CISAM, Spoleto si riempe di accademici per parlare di “Tempo”

Gio, 13/04/2023 - 14:01

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Tanti illustri accademici e giovanissimi ricercatori o laureandi, affollano Spoleto in occasione dell'apertura della Settimana di Studi

E’ sempre una immagine iconica quella che in uno scampolo di Primavera appena nuvolosa, immortala tanti illustri accademici e giovanissimi ricercatori o laureandi, affollare Spoleto in occasione dell’apertura della Settimana di Studi del Centro Studi sull’Alto Medievo.

Li si può vedere salire per Via Filitteria o passare lentamente da Piazza Pianciani, mentre magari chiedono qualche informazione su come raggiungere il Teatro Caio Melisso dove quest’anno il CISAM apre il suo LXX incontro di studi.

Il foyer del teatro e pieno di tavolini imbanditi con le innumerevoli pubblicazioni del Centro Studi, molte anche di tanti anni fa e stampate nella specializzata Panetto&Petrelli di un tempo, quando i tomi accademici si cucivano per sedicesimi di stampa lasciando le pagine unite e non tagliate, ma solo piegate.

Ci racconta qualche amico del Centro Studi, addetto alla vendita (e che conosce il catalogo generale a memoria…) che qualche bibliotecario “contemporaneo” telefona per sapere come mai i libri sono difettosi per via delle pagine non tagliate! Blasfemi, ci vorrebbe per costoro una vera “cura” medievale per rimediare a tanta ignoranza.

Una nuova edizione che torna a salvare le menti volenterose e una città che mai come ora sembra arrovellarsi sul suo destino futuro. Dunque, mai come stavolta il tema conduttore della nuova Settimana di Studi- che torna dopo 2 anni di fermo per il malaugurato stop pandemico- come appunto “Il Tempo nell’Alto Medievo”, è sinonimo di profezia anche per un territorio, si spera di una beneaugurante rinascita.

Il tema della LXX edizione

La scienza contemporanea, dalla teoria della Relatività a quella dei Quanti e dei Buchi Bianchi che il fisico Marco Rovelli sta presentando anche in TV proprio in questi giorni, ci ha ormai abituati all’idea che il tempo sia una variabile dipendente dal luogo e dallo spazio terreste o extraterrestre e non un’entità fissa e costante.

Forse siamo meno abituati a riflettere sulle variazioni che l’idea di Tempo ha assunto nella storia umana, e in particolare su cosa poteva significare vivere, pregare, lavorare, combattere, mangiare in epoche prive di calendari e di orologi.

Come scriveva il grande storico russo Aron Gurević, “Esistono pochi altri indici che caratterizzino l’essenza di una cultura quanto la concezione del tempo”. Eppure ancora nel 2005 il sociologo francese Jean-Claude Schmitt definiva il Tempo come “l’impensato della storia” negli studi sul Medioevo e non solo: anche se si riconosce che, come scriveva Marc Bloch, la Storia è «la scienza degli uomini nel tempo», in realtà le concezioni del Tempo e le loro manifestazioni nell’alto medioevo non hanno mai costituito l’oggetto specifico di un incontro di studi o di una sintesi dell’ampiezza necessaria.

Saggi importanti di grandi nomi come Ariès, von den Steinen, Le Goff, Martin, Wolff e altri ne hanno affrontato aspetti specifici, quasi sempre riferiti ai secoli finali, cioè al Basso Medioevo. E lo stesso Gurevič ha elaborato per primo la celebre divisione fra tempi naturali, tempi etnici, tempo biblico, tempo religioso e liturgico, tempo ciclico universale e tempo storico che tutti hanno adottato.

Ma è forse solo con Arno Borst, nel primo decennio del 2000, che il tempo e le sue definizioni e misurazioni nel Medioevo sono diventati argomento centrale di studi di ampio respiro fondati su una gigantesca base documentale anche sul piano della conoscenza astronomica, della tecnica computistica (cioè calendariale) e dei suoi riflessi sociali e scientifici. Tuttavia le sue acquisizioni e le sue scoperte non sono ancora divenute oggetto di riflessione comune, così come non è ancora penetrata nella coscienza diffusa la nuova idea di tempo come scansione ritmica che influisce su ogni aspetto della realtà materiale, artistica e sociale introdotta proprio da Schmitt negli ultimi anni.

Per fare luce su tutto questo la Settimana di Studi sull’Alto Medioevo organizzata fra 13 e 19 aprile 2023 dalla Fondazione CISAM, che da settant’anni riunisce a Spoleto i migliori esperti internazionali dei primi secoli medievali, è stata dedicata a Il Tempo nell’Alto Medioevo, per confrontare opinioni consolidate e nuove acquisizioni, interpretazioni classiche e ipotesi recenti sulle infinite declinazioni di questo tema affascinante, coinvolgendo il più ampio numero possibile di testimonianze, discipline e civiltà altomedievali, dall’arte alla scrittura, dall’archeologia alla letteratura, dalla filosofia alla linguistica.

Dopo il discorso inaugurale di Jean-Claude Schmitt di oggi, giovedì 13 aprile 2023 alle ore 10,30 al Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi, la Settimana proseguirà, sempre all’interno dello stesso Teatro, con interventi di prestigiosi specialisti statunitensi, canadesi, irlandesi, tedeschi, francesi, belgi, inglesi, norvegesi, israeliani e italiani, all’esplorazione delle tecniche di misurazione del tempo, delle testimonianze sulla percezione del clima, proseguendo con la cristianizzazione dello Zodiaco, i tempi della guerra e della pace, il tempo nei monasteri e nei tribunali, i ritmi dell’alimentazione, l’armonizzazione di stagioni agricoli e scansioni urbane, l’articolazione ritmica di scrittura e ornamentazione nei manoscritti, i calendari occidentali, bizantini, ebraici e islamici che ancora oggi scandiscono differenze incolmabili, l’idea di tempo nella Bibbia e nelle narrazioni mitologiche dei popoli germanici e celtici, i tempi nella grammatica e nella musica, le personificazioni del tempo nell’arte e nelle monete, la terminologia del tempo nelle lingue dei popoli altomedievali, il tempo nei proverbi medievali che sono giunti fino a noi, la proiezioni religiose sui tempi ultimi della storia.

La partecipazione è aperta a tutti gli interessati. Sarà possibile iscriversi a partire dal pomeriggio del 12 aprile presso la segreteria allestita al foyer del Teatro Caio Melisso-Spazio Carla Fendi. Sarà inoltre possibile seguire in streaming tutti i lavori della Settimana di studio attraverso i canali YouTube della Fondazione CISAM in lingua italiana e inglese.

Programma completo sul sito www.cisam.org

Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)

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