In giro oltre 120mila cinghiali, è allarme: incontro in Regione con gli Atc

In giro oltre 120mila cinghiali, è allarme: incontro in Regione con gli Atc

Redazione

In giro oltre 120mila cinghiali, è allarme: incontro in Regione con gli Atc

Si lavora a un piano di contenimento | Coldiretti invoca una normativa più rigida
Mer, 15/07/2020 - 18:24

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E’ allarme danni da cinghiali e fauna selvatica. A porre ancora una volta il problema è il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, ascoltato in una seduta congiunta di Seconda e Terza Commissione. All’incontro, chiesto con lettera dallo stesso Agabiti ai presidenti Mancini e Pace, hanno preso parte, oltre all’assessore regionale Roberto Morroni, anche i presidenti dei tre Atc regionali.

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Cinghiali, “serve una normativa più rigida”

“Per rispondere concretamente ai danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura, in particolar modo dalla specie cinghiale, è necessaria una normativa regionale più rigida ed attuale. La situazione è drammatica e necessita ormai di tempestive azioni risolutive” ha detto Agabiti.

Tra le altre proposte condivise, emerse dagli interventi, la valorizzazione
della carne di cinghiale attraverso la creazione di una filiera umbra.

Il nuovo piano di contenimento dei cinghiali

Il dirigente regionale, Francesco Grohmann ha assicurato, a margine dei lavori, che l’assessorato sta lavorando ad un nuovo piano di contenimento della specie cinghiale e questo rappresenterà un importante strumento per
affrontare in modo più completo l’attività ereditata dalle Province che
la Regione è chiamata a portare avanti.

In giro per l’Umbria oltre 120mila cinghiali

Agabiti, nel sottolineare come nel territorio umbro ci sono oltre 120mila
capi di cinghiale, quando per rimanere in un giusto equilibrio non dovrebbero superare 30mila, ha rimarcato come questa specie continui a devastare le campagne umbre ed i raccolti, pregiudicando peraltro seriamente anche la sicurezza dei cittadini e dei turisti.

I danni all’agricoltura

“L’agricoltura e la zootecnia – ha detto Agabiti – non possono
continuare a subire danni. Diventa quindi improcrastinabile uno sforzo
congiunto di tutte le istituzioni a salvaguardia, tra l’altro, del reddito
degli agricoltori sempre più danneggiati e ad evitare il conseguente ed
imminente rischio di spopolamento delle zone rurali. Per questo – ha
spiegato – sono necessarie ampie riforme normative utili a mettere in campo snelle azioni di tutela tempestiva dell’imprenditoria agricola umbra,
superando ogni complicazione di ordine burocratico”.

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Privilegiato il rapporto con i cacciatori

“Fino ad oggi – ha stigmatizzato Agabiti – si è privilegiato troppo il rapporto con i cacciatori piuttosto che la tutela degli agricoltori. Oggi la situazione è
devastante. Ringrazio l’assessore Morroni per essere già intervenuto con
importanti azioni per alleviare ed arginare il problema”.

Gli Atc

I rappresentanti dei tre Atc (Ambiti territoriali di caccia) umbri,
Alessandro Monacelli (1), Luciano Calabresi (2) e Leonardo Fontanella (3)
hanno sostanzialmente condiviso le preoccupazioni espresse da Coldiretti ed hanno assicurato il loro massimo impegno per contenere la problematica. Sottolineando che stanno lavorando in stretto contatto ed in sintonia con l’Assessorato per riuscire a dare risposte ed intervenire nel minor tempo possibile in una situazione, comunque, non facilmente gestibile.

Morroni: cinghiali e fauna selvatica una priorità

L’assessore Morroni ha sottolineato come la questione abbia subito
rappresentato una priorità. “Veniamo da anni di inerzia – ha detto – che
hanno determinato questo stato. Serve maggiore attenzione al mondo agricolo, relegato, negli anni, ai margini, ma anche sulla sicurezza visti gli
incidenti che i cinghiali provocano sulle strade”.

Le misure adottate e quelle allo studio

Tra i primi interventi adottati quello della riduzione del tempo di intervento per l’abbattimento, portato a 4 ore dalle 48 precedenti. Altre misure, sollecitate da Coldiretti, riguardano l’incentivazione per l’utilizzo delle gabbie e dei recinti. Con le Prefetture è in atto un confronto diretto. Tra le misure importanti quella della creazione, entro la prossima estate, di una filiera regionale di carne di cinghiale.

Allo studio anche l’assegnazione dei settori dove, se non vengono registrati sensibili miglioramenti si potranno valutare modalità diverse di assegnazione. Altro provvedimento in itinere riguarda il regolamento che introduce la caccia di selezione al cinghiale che intendiamo varare entro poche settimane.

“La volontà politica – ha concluso Morroni – è di ricondurre il fenomeno in un ambito e dimensione di piena e completa governabilità”.

I danni

Nel corso dell’audizione è emerso che i danni provocati dalla fauna
selvatica, per il 90 per cento sono legati alla specie cinghiale. Nel 2019 i
contributi regionali agli Atc per i risarcimenti equivalgono a 319mila euro
per l’Atc 1, 150mila per l’Atc 2 e 165mila euro per l’Atc 3.

Motivo di approfondimento in Commissione saranno le diverse modalità burocratiche applicate dagli Atc per l’effettuazione di verifiche e perizie dove, come ha sottolineato il presidente Mancini, serve maggiore uniformità amministrativa.

La presidente della Terza Commissione, Eleonora Pace ha definito
“pienamente condivisibili le rimostranze di Coldiretti” esprimendo al
contempo soddisfazione per “l’attenzione della Giunta regionale e
dell’assessore Morroni che stanno lavorando per la predisposizione di
misure finalmente a sostegno dell’agricoltura e non solo verso le
associazioni venatorie”.

Il consigliere Andrea Fora (Patto civico) ha assicurato tutto il suo sostegno
alla Giunta per le azioni che vorrà intraprendere a sostegno
dell’imprenditoria agricola, auspicando interventi celeri per la
semplificazione burocratica rispetto al risarcimento dei danni. Michele
Bettarelli (Pd), auspicando un maggiore coinvolgimento in Commissione di
tutte le associazioni interessate alla questione, ha rimarcato la vastità
del problema auspicando massicci interventi anche a livello regolamentare
sulla prevenzione.

Sopralluogo e nuova audizione a settembre

Il presidente Mancini, intervenuto più volte nel corso delle audizioni con
domande e richieste di chiarimenti, ha assicurato la massima attenzione alla problematica, programmando approfondimenti con gli uffici regionali preposti e nuove audizioni dal mese di settembre.

Su invito del presidente di Coldiretti, Agabiti verrà organizzato, a breve, un sopralluogo della Commissione in un’area particolarmente colpita dal fenomeno.

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