Impianto eolico Gualdo Tadino, cittadini "ignari" e il Comune tace | Da Provincia e Nocera pareri negativi - Tuttoggi.info

Impianto eolico Gualdo Tadino, cittadini “ignari” e il Comune tace | Da Provincia e Nocera pareri negativi

Davide Baccarini

Impianto eolico Gualdo Tadino, cittadini “ignari” e il Comune tace | Da Provincia e Nocera pareri negativi

Ven, 19/01/2024 - 12:38

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Il progetto prevede 10 aerogeneratori alti 200 metri l’uno sui monti di Gualdo Tadino (8 pale eoliche) e Nocera Umbra (altre 2) | Solo 4 i pareri (3 negativi) arrivati al Ministero, anche dalla Regione Umbria nessuna parola

Sta facendo discutere il progetto per la realizzazione di un impianto eolico – denominato “Gualdo Tadino” – che prevede ben 10 aerogeneratori alti 200 metri l’uno (da complessivi 62 Mw) sui monti della zona, precisamente 8 in territorio gualdese e 2 nel Comune di Nocera Umbra (vedi foto).

Fase di consultazione già scaduta

Il progetto – che insisterà approssimativamente su un’area di circa 746 ettari – è stato sottoposto a Via (Valutazione di Impatto Ambientale) dal Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica: una volta completata la verifica amministrativa è stata quindi avviata l’istruttoria tecnica e la fase di consultazione pubblica di 30 giorni, dove cittadini, associazioni ed Enti vari hanno avuto modo di esprimersi dal 13 dicembre 2023 al 12 gennaio 2024.

I gualdesi “del tutto ignari del progetto e delle relative procedure”

A lasciare perplessi in primis il ‘Movimento liberi pensatori a difesa della Natura’ e l’’Associazione Tutela Territorio Appennino-Gualdo Tadino’, oltre a numerosi cittadini, molti dei quali dichiaratisi “del tutto ignari del progetto e delle relative procedure“, è stato il fatto che in questo lasso di tempo siano pervenute solo 4 osservazioni al Ministero, di cui tre pareri contrari – Provincia di Perugia, Comune di Nocera Umbra e Amici della Terra – e uno solo favorevole della Regione Marche.

Cosa ne pensa la Provincia “Impianto non integrabile con contesto circostante”

Per l’Ente provinciale la sola “imponenza dell’impianto eolico, non è in nessun modo mitigabile né integrabile con il contesto circostante, a destinazione prevalentemente agricola e a vocazione rurale, alternata a siti naturalistici non antropizzati. Le direttive di valorizzazione impongono che gli interventi ammessi in tali aree non possono alterare le conformazioni strutturali di tali paesaggi“.

“Impatto visivo evidente”

Per la Provincia, inoltre, uno dei punti maggiormente critici della messa in opera dell’impianto è rappresentato dalla visibilità: “Risulta evidente l’enorme impatto visivo, oltre che ambientale. Un
elevato inquinamento paesaggistico generato dall’insieme degli aerogeneratori, inseriti vicinissimi all’edificato ed in totale contrasto con le preesistenze, sia storiche che architettoniche, causando un fuori scala devastante e difficilmente mitigabile. Un altro aspetto da attenzionare è il cumulo, all’interno dello stesso territorio, di questo intervento con altri impianti di futura realizzazione
“. Quattro aerogeneratori, infatti, sono già esistenti sul territorio (uno al confine Gualdo-Valfabbrica e 3 sul Monte Busseto a Nocera) mentre altri 2 progetti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili sono previsti in aree contigue, per un totale di 24 pale eoliche di grandi dimensioni.

Cosa ne pensa il Comune di Nocera Umbra “Danni irreversibili per il territorio”

Sulla falsariga della Provincia anche il parere del Comune di Nocera Umbra – sul cui territorio ricadranno solo due delle 10 pale eoliche in progetto – che parla di “gravissima lesione e piena incompatibilità di tale impianto sul territorio comunale con impatto irreversibilmente lesivo. La sola costruzione, interessando direttamente siti archeologici, aree naturalistiche protette, viabilità storica e panoramica, parchi e oasi naturali, arrecherebbe danni irreversibili al territorio, andando a snaturarlo completamente, in contrasto con scelte di gestione del territorio che da decenni I’Amministrazione sta portando avanti. Tale criticità avrebbe un impatto molto negativo su turismo e ambiente circostante, in particolare arrecherebbe danni ad un’economia già fortemente penalizzata“. L’Amministrazione ha quindi fatto sapere di essersi già attivata con la Regione Umbria, per richiedere la rettifica delle aree potenzialmente individuate, proponendone altre, “che a nostro avviso risultano più idonee al posizionamento di impianti eolici”.

Nessun parere del Comune di Gualdo Tadino

Ma in questa situazione a far più “rumore” è stata la completa assenza dell’opinione del Comune di Gualdo Tadino, la cui amministrazione – evidenziano le associazioni ambientaliste – “avrebbe dovuto peraltro promuovere ogni azione informativa e partecipativa per esprimere un proprio parere e mettere in condizione i cittadini di comprendere la portata delle opere in progetto e dei loro possibili effetti negativi“.

Siamo in evidente distruzione dei paesaggi medievali Longobardi e rinascimentali collinari tra Gualdo Tadino e Nocera Umbra, una svendita di identità storico-culturale – aggiungono il ‘Movimento liberi pensatori a difesa della Natura’ e l’’Associazione Tutela Territorio Appennino-Gualdo Tadino’ – Si tratta di un attacco al territorio meramente speculativo energetico, con un po’ di soldi pubblici e incentivi, che porterebbe interessi economici solo per le società energetiche proponenti al di fuori della Conferenza dei Servizi e della reiterata non condivisione e partecipazione dei cittadini di Gualdo Tadino. Il territorio della Conca di Gualdo Tadino, non è un banale contenitore per centrali di fonti rinnovabili”.

Silenzio anche dalla Regione Umbria, dalle Marche l’unico “sì”

Ma sul progetto non è arrivato il minimo accenno neanche da parte della Regione Umbria, sul cui territorio tra l’altro dovrebbe sorgere l’intero impianto. Paradossalmente è stato invece depositato il parere – peraltro positivo – della vicina Regione Marche, che ovviamente ha riferito l’assenza di impatti negativi provenienti dall’eventuale installazione delle gigantesche pale eoliche. Per quanto riguarda le possibili ripercussioni sull’avifauna, invece, l’Ente marchigiano rimanda proprio alla competente Regione Umbria la valutazionesulla significatività degli impatti segnalati e delle eventuali misure di mitigazione da mettere in atto, al fine di evitare che l’impianto rappresenti una minaccia per le specie tutelate che frequentano l’area vasta“.

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