Denunciato un giovane straniero dopo il parapiglia in commissariato. Era già finito nel mirino dei carabinieri. Insorge il Coisp
Ha creato il caos all’interno del commissariato di polizia di Orvieto, perché il suo permesso di soggiorno non era ancora pronto. E altrettanto parapiglia aveva generato pochi giorni prima (il 26 luglio) anche con i carabinieri, tanto che aveva rimediato una prima denuncia. E’ accusato nuovamente dunque di resistenza a pubblico ufficiale un 20enne del Ghana che lunedì scorso si è presentato allo sportello dell’Ufficio Immigrazione del commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto per ritirare il suo permesso di soggiorno.
Quando però gli operatori gli hanno risposto che non era ancora pronto, si è innervosito ed ha insistito per averlo. A niente sono valsi chiarimenti dei poliziotti, che gli hanno spiegato che la pratica era ancora in lavorazione alla Questura di Terni e che appena fosse stata pronta, gli sarebbe arrivato un messaggio sul cellulare per la consegna del titolo di soggiorno.
Paralizzata l’attività del commissariato
Il giovane – che si trova a d Orvieto per espiare una pena alternativa alla detenzione del divieto di dimora in provincia di Lecce – non ha voluto sentire ragioni, ma ha anzi accusato gli operatori di non volergli consegnare il permesso. Bloccando di fatto le operazioni dello sportello dell’immigrazione, in quanto tutti gli agenti erano intenti a calmarlo.
Invitato ad uscire dagli uffici, anche con l’aiuto dei colleghi della Squadra Volante, una volta fuori, ha iniziato a suonare ininterrottamente il campanello del citofono, piazzandosi di fronte all’ingresso e scagliandosi contro gli agenti intervenuti. Con non poca fatica, cercando comunque di evitare lo scontro fisico, il giovane è stato immobilizzato e contemporaneamente veniva richiesto l’intervento dei sanitari, ai quali però ha dichiarato di non necessitare di alcun tipo di cure. Dopo circa un’ora, è stato riportato alla calma e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. In quella fase è dunque emerso che già una decina di giorni prima era stato denunciato dai carabinieri di Orvieto per il medesimo reato.
Insorge il sindacato Coisp
“Quanto accaduto al Commissariato di Orvieto due giorni fa non può e non deve essere sottovalutato né lasciare indifferenti. Il ghanese denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, aveva già collezionato un’altra denuncia dei Carabinieri, per il medesimo reato, appena 10 giorni prima. E nondimeno si trova ad Orvieto per scontare una pena alternativa al divieto di dimora a Lecce, quindi già responsabile di altri comportamenti illeciti”. Così, in una nota, il segretario nazionale del sindacato di polizia Coisp, Stefano Spagnoli.
“Questo comportamento sprezzante di ogni rispetto per le leggi e per le autorità, posto in atto finanche all’interno di un ufficio di Polizia, – prosegue – denota sicuramente la spiccata pericolosità del soggetto che, nonostante i suoi atteggiamenti rissosi e fuorilegge, può ancora passeggiare liberamente, non può non richiamare alla mente quanto accaduto qualche giorno fa a Rovereto alla povera Iris. Non si tratta di creare allarmismi inutili ma solamente di buon senso. Chi assume recidivi comportamenti violenti di questo genere, peraltro assunti semplicemente per un permesso di soggiorno non ancora pronto, incurante di trovarsi all’interno di un ufficio ove presenti numerosi poliziotti, certamente non ha timore di nulla e di alcuna conseguenza e, all’esterno, potrebbe essere capace di qualsiasi altra violenza. Purtroppo lassismo e falso buonismo degli ultimi anni hanno fatto sì che l’attuale legislazione non consenta di adottare provvedimenti restrittivi duraturi o comunque adeguati ma non possiamo più permetterci neanche che soggetti violenti godano delle porte girevoli della nostra giustizia e restino liberi.
Un plauso ai poliziotti del Commissariato che, con professionalità, anche se con non poca fatica, sono riusciti a contenere l’esagitazione dello straniero riportandolo alla calma ed evitando potenziali ulteriori imprevedibili conseguenze per i presenti“.