(Ale. Chi.) – Tornano alla ribalta le città umbre sui quotidiani e sulle riviste d'oltreoceano e d'oltremanica. Questa volta è il turno del New York Times, l'autorevole quotidiano statunitense, che dedica un articolo a Gubbio, attraverso la penna di Nell Casey. Una vera febbre quella di inglesi e americani per le cittadine del centro Italia e per i panorami e la natura che si possono apprezzare in Umbria. In fondo, come dargli torto?
Tornanti e salite – Casey, nel suo racconto, sembra quasi voler comunicare tutta la fatica, tra salite e scalini, che ha dovuto affrontare insieme alla sua famiglia per arrivare fin su a Piazza Grande, a Gubbio. Ma subito ogni segno di stanchezza lascia spazio alla meraviglia che il centro medievale suscita negli occhi del turista, del curioso, o semplicemente del passante. “Un senso di grandiosità”, scrive, lontano da quella sensazione di claustrofobia che le cittadine cugine, come Todi o Urbino, possono infondere. Case costruite tra il XIV ed il XV secolo si stagliano sul Monte Ingino, nella tranquillità di Gubbio. L'occhio di Casey è immediatamente attratto dalla campana di Palazzo dei Consoli, in particolare perchè l'audioguida gli spiega che i campanari usano i loro piedi per suonarla. E così il racconto si dipana tra la descrizione del Torneo dei Quartieri, della Festa dei Ceri, ma anche dei vicoli e delle piazze come quella del Bosone. Il tutto per finire in cima al Colle Eletto, attraverso la funivia, a visitare Sant'Ubaldo.
L'arte e la cucina – Un passaggio obbligato è quello attraverso l'arte della cittadina tra le più grandi della provincia perugina: il Teatro Romano e la sua memoria storica, la Chiesa di San Francesco del XIII secolo, con le Storie di Maria di Ottaviano Nelli, un famoso pittore eugubino, così come la Chiesa di San Giovanni con gli affreschi gotici, o l'Annunciazione di Camilla Filicchi. Il tutto amalgamato da ciò che, tra le altre cose, contraddistingue la cultura umbra, ossia la buona cucina delle taverne locali.
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