Il 4 novembre u.s. il Senato ha approvato l’art. 15 del DL 135/09 con il quale si è sancito che i servizi pubblici locali, come il gas, i trasporti e soprattutto l’acqua, sono di “rilevanza economica”. Tale provvedimento, se avrà l’approvazione anche della Camera dei Deputati, obbligherà i Comuni a detenere quote minoritarie nella gestione del servizio, sottraendo di fatto ai cittadini l’acqua potabile di rubinetto per consegnarla al profitto e agli interessi delle grandi multinazionali.
Questa accelerazione della privatizzazione (partita dal governo Amato nel 1994) voluta dal governo Berlusconi, ma votata in Senato anche da buona parte dell’opposizione, porterà alla definitiva mercificazione di un bene comune ed essenziale alla vita. La storia si ripete senza che gli errori del passato possano servire da insegnamento. Le privatizzazioni e le liberalizzazioni in altri settori strategici si sono tradotte in tariffe più alte, peggioramento delle infrastrutture, perdita dei livelli occupazionali e meno sicurezza per i cittadini. D’altra parte la legge in questione sarebbe un’anomalia in Europa poiché in nessun altro paese viene espressamente vietato agli Enti Pubblici locali di conservare la maggioranza azionaria. Il provvedimento andrebbe in controtendenza con quanto sta avvenendo a Parigi dove, dopo aver percorso la strada della privatizzazione, dal prossimo gennaio la produzione, il trattamento e la distribuzione dell’acqua verranno affidati ad una società pubblica, la municipalizzata Eau de Paris, estromettendo così Suez e Veolia, due dei maggiori colossi multinazionali privati. Per impedire l’approvazione del decreto 135/09 la RdB-CUB partecipa al presidio di giovedì 12 novembre (ore 10,30-13,30), organizzato dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua a Piazza Montecitorio, in concomitanza con la discussione della Legge alla Camera dei Deputati.
RdB-CUB Territoriale, Ettore Magrini