Daniele Mantucci, capogruppo di Rinnovamento, Riccardo Meloni, capogruppo de Il Popolo della Libertà, Marco Cesaro, coordinatore della I Commissione Consiliare, Valentina Gualdoni, coordinatrice della Commissione Statuto, Massimo Maggiolini, vice coordinatore della III Commissione Consiliare, Francesco Maria Mancia, vice presidente del consiglio comunale, Consalvo Pichelli, vice coordinatore della II Commissione Consiliare, Emanuele Lancellotti ed infine Giada Bollati, capogruppo di Cambiare Foligno: è questa la squadra del centrodestra folignate in consiglio comunale che, dopo due anni di opposizione, ha deciso di rifare le presentazioni e tracciare un consuntivo politico, “un bilancio dell’azione del centrodestra dall’insediamento e di come abbia rispettato gli impegni assunti” ha precisato nel corso di una conferenza stampa il leader del centrodestra folignate Mantucci. “Innanzitutto, questi impegni passano per la denuncia di un sistema clientelare del centrosinistra – ha proseguito il consigliere comunale – con una coalizione che è servita solo a raccogliere voti: sapevamo che avrebbe potuto vincere ma non governare, e questo lo stiamo vedendo. L’inchiesta giudiziaria ha reso chiaro cosa faccia il centrosinistra per ricevere consenso e vincere le elezioni e di certo noi non abbiamo strumentalizzato la situazione: c’è rispetto per la dignità della persona ma allo stesso tempo una condanna politica netta, irrevocabile e definitiva. C’è un sistema che va cambiato e lo sgretolamento della coalizione, sotto gli occhi di tutti, ci sta dando ragione. I contrasti sono molto forti e rendono probabile un ritorno anticipato al voto. Nel centrosinistra, infatti, manca un voto unanime per una linea congiunta due volte su tre. Gli impegni assunti hanno inoltre previsto che rimanessi alla guida di una coalizione con un programma serio di rilancio della città. Vogliamo dare risposte adeguate e la coalizione di centrodestra è sempre rimasta compatta ma, oltre ad avere una linea comune, di certo, ha dei consiglieri molto preparati. Siamo intervenuti su tutti i temi della nostra campagna elettorale, dall’organizzazione amministrativa e finanziaria all’economia e il lavoro: a tal proposito, lunedì saremo a Scanzano mentre già siamo intervenuti sulla vicenda della Cassa di Risparmio, come sulle problematiche del centro storico, devastato: è davvero incredibile la vicenda delle pavimentazioni, diventate quasi un danno per questa città. Questi punti sono stati rispettati e sono il risultato di analisi serie. Abbiamo idee e determinazione; ovvio che si può fare sempre più e meglio nonostante le nostre disponibilità siano limitate ed abbiamo occupazioni che ci impegnano: ma anche questa è la nostra forza. Noi ci occupiamo delle cose della città e decidiamo qual è la soluzione migliore per Foligno e su questo cerchiamo di dare il meglio”. “Siamo una certezza – ha fatto eco a Mantucci Riccardo Meloni – e la grandissima coesione che abbiamo è il nostro punto di forza. Abbiamo fatto squadra e ciò è stato facilitato da persone di grande qualità. In questi due anni abbiamo posto l’accento sul centro storico, le partecipate, a cui è andata la nostra solidarietà in una fase stagnante dello sviluppo della città, i commercianti, che non vanno avanti, i cittadini, che si vedono aumentare le tasse, vedi la Tia. È chiaro: quando non c’è alternanza, qualsiasi tipo di alternanza, c’è qualcosa che non va, si scivola in qualcosa che non è vicino alla correttezza etica e politica. Non è possibile che in 50 anni non ci sia alternanza: c’è qualcosa di più. Foligno ha necessità di un cambiamento e senza presunzione possiamo dire che abbiamo dimostrato coesione rispetto all’attuale giunta. Foligno ha dunque bisogno di noi”. “La mia attività è quella di stare in mezzo alla gente” ha invece affermato Mancia. “Ho trattato i grossi problemi della città, come le partecipate, gli impianti che in alcune zone di Foligno perdono acqua, la raccolta differenziata ed avanzato proposte, come l’apertura di una sede del centrodestra umbra, la promozione turistica con un circuito religioso, un tavolo del credito effettivo, sistemare il “centro del mondo” che è stato individuato al quadrivio, fermare la desertificazione che dal prossimo aprile farà diventare Piazza San Domenico un parcheggio, la battaglia recente contro gli impianti a biomasse di Spoleto che avrebbero ricadute negative anche su Foligno. Cosa ne potrebbe derivare? Sono necessari ma in assenza di una normativa non possono essere autorizzati dai comuni. Deve esserci la massima attenzione e il comune di Foligno, seppur invitato al tavolo dei rappresentanti, non si è presentato”.
Cesaro è invece tornato sui dissidi interni alla coalizione del centrosinistra. “Non so dove porteranno i mal di pancia, ma sono indicativi. Alcuni nodi vengono al pettine, si toccano nervi scoperti ed i consiglieri del centrosinistra sono costretti a votare a prescindere quello che in pochi decidono. A destra c’è tutta un’altra musica, anche perché noi non siamo tenuti a ringraziare nessuno ma siamo impegnati come non mai grazie ad una grande coesione ed un grande lavoro e questo sta dando i suoi frutti”. Il consigliere è tornato sulle partecipate. “Cosa significa risolvere il problema? Se non reggono va presa una decisione. Abbiamo sentito parlare di un grande risultato a riguardo della Fils. Quale, se c’è un debito strutturale di 5 milioni di euro? Alla Fils è stato regalato un immobile in via 4 Novembre con milioni di euro che potevano essere regalati ai cittadini. Come hanno risolto? Hanno detto ai lavoratori che dovevano lavorare, altrimenti si andava a casa. Per il futuro i problemi della Fils stanno tutti lì. È stato preso di mira Berlusconi: non è mai successo che abbia tagliato un centesimo al comune di Foligno. Il criterio è di carattere generale e riguarda il paese Italia”. Per Maggiolini, infine, “abbiamo capacità, libertà, senso di responsabilità e coesione. Capacità e libertà perché abbiamo tenuto testa a chi ha cercato di mettere bocca alla nostra libertà: noi non abbiamo nessun tipo di bavaglio. Senso di responsabilità perché abbiamo consentito al massimo lo svolgersi dei consigli comunali, dove la minoranza c’era e la maggioranza no. Perché abbiamo voluto una nostra sede che teniamo aperta. Coesione perché c’è un gruppo di uomini con disponibilità e capacità gestionali che fanno invidia al centrosinistra. Le partecipate vanno male e se vanno bene c’è stato un gioco di prestigio. Il referendum ha aperto spazi negativi per la Vus dove si sta mettendo in gioco il tesoretto. Con la raccolta differenziata l’assessore Piccolotti si gioca la reputazione: devono chiudere l’anno al 60 per cento e stiamo molto meno del 30 per cento, credendo di poter recuperare in questi mesi il gap. Siamo coesi e siamo pronti, è necessario cambiare aria dopo tanti anni. Fa bene ai bambini, figuriamoci ad una città”.
(Elisa Panetto)
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IL CENTRODESTRA FOLIGNATE TRACCIA UN CONSUNTIVO POLITICO SU DUE ANNI DI AMMINISTRAZIONE DI CENTROSINISTRA (Foto Tuttoggi.info)
Sab, 02/07/2011 - 16:53