Autore e articolista. Soprattutto poeta e scrittore: ma anche no. “Ho scritto poesie, romanzi, racconti, canzoni, articoli giornalistici, ma non amo definirmi scrittore, poeta o chissà cos’altro. Non voglio rinchiudermi dentro a delle definizioni che non mi appartengono. Preferisco semplicemente dire che scrivo per il piacere di farlo e se proprio dovessi trovare una definizione direi che sono solo un ladro di parole. Sì, proprio così: le rubo, ci gioco, creo immagini, come se in mano avessi una tavolozza con mille colori e ogni colore trasmettesse un’emozione, con tutte le sue sfumature: più forti, più chiare, più scure. Sono un sognatore, uno che rincorre le parole, le cattura, ci gioca, le porta verso il mare, verso il sole; un umile parolaio, un semplice ragazzo di periferia che ama scrivere e lo fa con passione”.
Il “ladro di parole” è Giampaolo Bellucci, conosciuto tra gli amici come “Jampy”, nato il 24 giugno di 43 anni fa a Foligno ma bastiolo al cento per cento. Bellucci è un autodidatta – “la mia università è stata la strada” – che ha nel suo curriculum diverse esperienze e collaborazioni di varia natura. È stato infatti ammesso ed ha frequentato il CET (Centro Europeo di Toscolano) di Mogol, è intervenuto sul Corriere dell’Umbria e Reporter, è iscritto alla S.I.A.E. dal 1993 ed ha collaborato con vari artisti nella realizzazione di diverse demo. Nel 2009 ha pubblicato “Il treno dei pensieri” (Gruppo Albatros Il Filo), la sua prima silloge di poesie, “un viaggio in profondità, verso abissi di grande sofferenza, vissuto e raccontato attraverso immagini”. È qui infatti che Bellucci cerca di scavare – “come un buldozer” – con le unghie, dentro il suo cuore e all’interno dei pensieri più spaventosi – “Cerco dentro di me e vado a fondo / Immergendomi nel profondo abisso dell’uomo” (La spiaggia dei ricordi) – per comprendere cosa ci sia alla base della sensazione di depressione che lo tormenta. Nel 2011, circa 20 giorni fa, è stato invece pubblicato il suo primo romanzo, “Il buio e la luce” (Arduino Sacco Editore). “La Luce, sprigionata dalla vitalità che solo un ventenne può irradiare. E il Buio, nel quale cova un male oscuro e subdolo, pronto ad azzerare ogni equilibrio. La Luce, che avvolge un uomo quando crede di aver trovato il vero amore. E il Buio, che lo annienta quando capisce che era tutta un’illusione. La Luce, che avvolge Giampaolo nella sua estrema danza con la vita. E il Buio, che lo annienta nella coraggiosa lotta contro la depressione. Il Buio e la Luce, in un equilibrio costante, che in questo commovente esordio letterario ci conducono lungo i lidi della cruda verità di ogni giorno”. Questa è la “trama” del romanzo in larga parte autobiografico di Bellucci, “un’esperienza personale, una storia vera, che parte dall’amore, passa per la depressione e che, attraverso i valori della vita come l’amicizia, riporta il protagonista alla luce” rivela a TO®. “L’aver scritto questo libro, molto introspettivo, potrebbe definirsi un’autoterapia. Il romanzo è stato scritto di getto nei tre mesi estivi del 2010 e da 20 giorni circa è acquistabile in diverse librerie e nei migliori circuiti internet. A maggio sarà presentato nella mia città grazie al Circolo Culturale Primomaggio e alla Pro Loco di Bastia Umbra. Nel frattempo ha già ricevuto una recensione sul Messaggero, ma ne seguiranno delle altre ad opera di diversi critici letterari. Il libro proseguirà poi il suo percorso con nuove presentazioni e in internet”. Viste le diverse forme di scrittura “sperimentate” da Bellucci, viene naturale domandarsi quando è nata in lui l’esigenza di “rubare le parole”. “Ho sempre amato scrivere, scrivo praticamente da sempre per il piacere ed il gusto di farlo, da quando ero ragazzino, pur avendo rinchiuso e nascosto i miei pensieri, rimasti impressi per moltissimo tempo, sulle pagine di vecchie agende, piuttosto impolverate, dentro e tra il disordine dei miei cassetti. Scrivere mi aiuta a star bene e da qualche anno sono riuscito a trovare il coraggio per pubblicare alcune delle mie cose: devo dire che ora mi sento soddisfatto per aver fatto questa scelta”. E ora Bellucci non vuol più fermarsi: “nel cassetto ci sono altri progetti, come un altro romanzo, una raccolta di racconti e poesie mai pubblicati e un cd con un musicista romano”.
(Elisa Panetto)
© Riproduzione riservata