I COMUNISTI ITALIANI SUI RISULTATI DELLA VERIFICA CONTABILE AL COMUNE DI SPOLETO - Tuttoggi.info

I COMUNISTI ITALIANI SUI RISULTATI DELLA VERIFICA CONTABILE AL COMUNE DI SPOLETO

Redazione

I COMUNISTI ITALIANI SUI RISULTATI DELLA VERIFICA CONTABILE AL COMUNE DI SPOLETO

Gio, 24/04/2008 - 13:03

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” Finalmente, dopo aver atteso con pazienza interessata il voto dello scorso 13 e 14 aprile, l'amministrazione comunale si è degnata di partecipare alla commissione consiliare Bilancio la relazione sulla verifica amministrativo-contabile eseguita dal 10 settembre al 23 novembre 2007, e presentata a Roma il 10 dicembre scorso, dal dottor Cesare Cassarai, dirigente ispettivo di Finanza pubblica del dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, insieme ai suoi più stretti collaboratori.”

Così inizia il commento del Consigliere dei Comunisti Italiani, Giampiero Calabresi( nella foto il primo da sinistra), ai dati che emergono dalla relazione stessa.

“Al di là dell'ottimismo ostentato dall'amministrazione Brunini, che parla di “alcune criticità che il Comune rimuoverà quanto prima”, a fronte – a suo dire – di una sostanziale “regolarità” -ironizza il Calabresi- la realtà dei fatti è ovviamente ben diversa, e le numerose irregolarità riscontrate dagli ispettori sono quelle che i Comunisti Italiani denunciano ormai da oltre quattro anni.

Tanto per cominciare c'è il “buco cronico” di un milione e 32mila euro, somma stranamente iscritta nell'elenco dei residui attivi del bilancio del 2006 come residuo di un mutuo del 1998, sotto la dicitura “mutuo con istituti privati per estinzione anticipata mutui effettuata nel 1998”. Peccato che la Ragioneria Generale dello Stato abbia verificato che “non è stato sottoscritto alcun contratto di mutuo” e, di conseguenza, “la posta deve essere conseguentemente eliminata” sottolineando come, “considerata la rilevanza dell'importo, tutti i risultati di amministrazione dal 1998 ad oggi non abbiano veridicità in quanto hanno esposto una posta attiva non esistente”. Ma dov'erano gli organi di vigilanza, il collegio sindacale e i revisori dei conti?”.

Prosegue dunque nella sua dettagliata analisi il Consigliere Comunale dei Comunisti Italiani:” Ma il fatto che gli ultimi 10 bilanci dell'amministrazione Brunini siano stati “dopati” di un milione e tocca non è che l'inizio. Più volte, infatti, abbiamo denunciato la più che discutibile operazione di finanza derivata sottoscritta dal Comune di Spoleto a partire dalla fine del 2005 e fino al 31 marzo del 2026. Si tratta di un maximutuo da oltre 19milioni di euro, acceso per chiudere tutti i precedenti mutui e debiti vari ancora in essere. Tuttavia, come il dottor Cassarai e i suoi collaboratori hanno avuto modo di verificare, “l'importo del debito residuo dei mutui da estinguere, comprensivo delle penali”, ammontava all'epoca “a 12milioni e 372mila euro”. Rimane la differenza di oltre 7milioni, iscritta quasi tutta nelle partite di giro del bilancio 2005 e nelle entrate in conto capitale, tranne la somma di 313mila e 925 euro, iscritta come nuova entrata in parte corrente. Un comportamento, questo, censurato dagli ispettori, che parlano di “distrazione” di quest'ultima somma, la cui iscrizione “non appare consentita dalla normativa in vigore”, ma che deve invece “fronteggiare spese per investimento”, come del resto ho costantemente denunciato nelle sedute di consiglio comunale, in qualità di capogruppo dei Comunisti italiani. In pratica, una parte del maximutuo che i cittadini di Spoleto dovranno pagarsi fino al 2026, è servita e sta servendo tuttora per i viaggi di rappresentanza, per le consulenze e per le altre amenità tipicamente bruniniane che da sempre censuriamo, in quanto risorse bruciate, sprecate e non indirizzate a finanziare progetti con ritorni economici. Il tutto malgrado la legge vigente non lo consenta, in quanto i mutui – lo sanno tutti – servono a ben altre operazioni.”

Conclude dunque Calabresi non senza polemica:” Delle “alcune criticità” riportate dal Comune di Spoleto a mezzo stampa, ne escono fuori ogni minuto dalla lettura delle 60 pagine di relazione. A breve per un'altra “infornata” di svarioni finanziari dell'era Brunini, una delle più sciagurate che la città abbia mai ricordato.”


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