di Alessia Lolli
Il Lago dei Cigni non ha tradito le aspettative regalando un Teatro Romano che in rarissime occasioni, specie negli ultimi anni, ha registrato il tutto esaurito (guarda le immagini – clicca qui). Un classico della danza, un classico di Cajkovskij per quello che è stato il primo dei suoi tre capolavori (seguirono lo Schiaccianoci e La bella addormentata). Nato da una fiaba tedesca (Il velo rubato) fu rappresentato al Bolshoi due anni dopo la sua scrittura, il 20 febbraio 1877. Seppur in linea con la versione più tradizionale (quella di Petipa e Ivanov per intenderci), la rappresentazione offerta dal Balletto di Mosca a Spoleto Estate si è mostrata molto coreografica, ricca di scenografie suggestive e curate in ogni minimo dettaglio. Il corpo di ballo si messo in luce, a dispettod ella giovane età, per l’alta preparazione tecnica ed interpretativa. A dimostrare ancora una volta il primato della scuola russa nella danza classica. Fantastici i primi ballerini, a cominciare dalla interprete della principessa Odette. Domani, domenica 3 agosto, si replica (sempre alle 21,30), con il Gala Speranze & Realtà con i vincitori di ieri e di oggi della Settimana Internazionale della Danza. Fra i ballerini impegnati sul palco ci sarà Luca Della Corte, vincitore della edizione 2008. Lo spettacolo si dividerà in due parti: la prima parte verrà chiusa dalla compagnia Ritmi Sotterranei diretta da Alessia Gatta, coreografa affermatasi nell'ambito della urban dance.
La storia del Lago dei cigni: Il principe Sigfried partecipa alle danze del paese fra un rimprovero del suo precettore (perchè non si addicono ad un giovane del suo stato) e un rimbrotto della regina che lo vorrebbe invece più attento a scegliersi una sposa. Un volo di cigni annuncia che ben presto ci sarà una battuta di caccia. Lo scenario si sposta sulle rive di un lago dove il mago Rotbart ha cura dei suoi cigni incantati: a mezzanotte questi si trasformano in splendide fanciulle. Sigfried arriva con i suoi compagnid i caccia e si trova davanti ad Odette, la regina dei cigni, in sembianze umane, che lo implora di lasciar stare i cigni. E’ subito amore e il principe (che vuole invitare Odette al ballo) le giura fedeltà pur sapendo che l’incantesimo non gli consentirà di sposarla. E’ l’alba e Rotbart richiama i cigni. E’ il giorno della grande festa, quello che dovrebbe portare il futuro re a scegliere una moglie. A corte sfilano anche sei fanciulle che Sigfried però non prende in considerazione. Al ballo arriva anche Rotbart con la figlia Odile, alla quale ha dato le sembianze della regina dei cigni. Il principe dichiara il suo amore per Odette che altri non è che Odile trasformata: la regina dei cigni cerca invano di metterlo in guardia attraverso una visione magica. Ma è troppo tardi. Sul salone delle feste cala il buio e Rotbart scoppia in una fragorosa risata. La scena si sposta nuovamente al lago: Siegfried cerca il suo amore, tradito dalla dichiarazione fatta ad Odile, e le implora il suo perdono. Odette però muore di crepacuore tra le sue braccia. Rotbart intanto compie la sua vendetta: le acque del lago si ingrossano e il principe muore affogato.
