Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità un documento di oltre 50 pagine, tra i divieti la detenzione di cani a catena e lo spargimento di esche avvelenate
A Gubbio, nella recente seduta del Consiglio comunale, è stato approvato un Regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali, la lotta al randagismo, la fruizione delle aree per l’attività motoria dei cani e della loro convivenza con i cittadini.
Il regolamento, a sua volta, arriva dopo l’approvazione dell’insieme di norme di gestione del canile comprensoriale “e non poteva certo mancare – ha detto il vicesindaco Alessia Tasso nel presentarlo – in una città come Gubbio, che ha fatto dei valori etici, religiosi e laici della tradizione Francescana un tratto distintivo della propria cultura”.
Tanti articoli e comportamenti da tenere sono raccolti in un documento di circa 50 pagine, dove ovviamente sono posti anche molti divieti ai detentori di animali: uno di questi riguarda la detenzione dei cani a catena, rimarcato in maniera esplicita e chiara all’interno del regolamento. E’ vietato ovviamente lo spargimento e deposito di esche o bocconi avvelenati e dare in premio o in omaggio animali, a qualsiasi titolo, in mostre, manifestazioni itineranti, sagre o luna park.
Il regolamento è suddiviso anche per categorie di animali, cani e gatti in primis “essendo un obbligo del Comune la loro gestione in una determinata maniera, soprattutto per quelli che non hanno un proprietario”. Sul documento, dove è scontato l’obbligo di raccogliere le deiezioni, viene inoltre prevista l’istituzione di un ufficio deputato alla tutela dei diritti degli animali e disciplinata e introdotta l’area per l’attività motoria dei cani, “che è in programma di essere realizzata con i fondi disponibili nel prossimo bilancio”.
Il regolamento ha avuto un passaggio partecipativo soprattutto con le associazioni animaliste locali ed ovviamente è stato battezzato positivamente. Proposto al consiglio venerdì scorso, dopo il beneplacito della commissione, è stato anche approvato all’unanimità dall’assemblea cittadina.