E’ la scrittura la grande protagonista della serata d’onore del Premio “Onor d’Agobbio” 2014, tenutasi sabato 13 dicembre nella splendida Sala Trecentesca a Palazzo Comunale di Gubbio. Una città che mostra il suo volto luminoso e propositivo e che offre uno spaccato della cultura dello scrivere contemporaneo che travalica i confini della regione. Sono infatti disseminati su tutto il territorio nazionale i finalisti delle varie sezioni in gara: poesia inedita, poesia edita, saggistica, narrativa ed infine la sezione Tesi di Laurea. L’iniziativa culturale è stata voluta dall’amministrazione comunale e dai fondatori “Lions Gubbio Piazza Grande” e “Lions Host”, Fondazione “Mazzatinti”, “Rotary Club”, associazione “Arte del Libro – unaluna” ed infine da associazione “Maggio Eugubino”.
Nutrita la presenza di editori nazionali di primo piano, come Einaudi, Longanesi, Bompiani, Mondadori, Feltrinelli, Garzanti, Franco Angeli. La cerimonia di attribuzione del Premio, aveva come sottotitolo “Il valore e l’utilità della memoria”, ispirato al libro di Maria Luisa Spaziani, la nota poetessa recentemente scomparsa e molto legata alla città di Gubbio. Le sezioni di poesia in concorso erano dedicate ad altri due personaggi della vita culturale nazionale e cittadina come Alessandro Sartori e Angelo Ferrante.
La sezione Narrativa è stata vinta dalla coppia, nella vita e nella scrittura, Nicola Fantini-Laura Pariani con il romanzo “Nostra signora degli scorpioni”, un’avvincente narrazione ambientata sul Lago d’Orta, basata peraltro su una cronaca vera su cui incombe la figura di un’altro importante protagonista della letteratura mondiale, F. Dostoyevsky. Gli altri finalisti per la sezione di narrativa italiana sono stati Aldo Nove con l’opera “Tutta la luce del mondo” e Simona Baldelli con l’opera “Il tempo bambino”. Interessante la modalità di scelta del vincitore votato in sala, nel corso della serata, da una giuria popolare di 60 lettori umbri.
Per la sezione inediti della poesia, intitolata al poeta umbro Angelo Ferrante, sono stati designati ex-aequo i giovani Alberto Fraccacreta di Foggia e Naike La Biunda di Catania, mentre per la sezione poesia edita, intitolata allo scomparso editore Alessandro Sartori, i vincitori ex aequo sono stati Valerio Magrelli con “Il sangue amaro”, e Francesco Scarabicchi con “Con ogni mio saper e diligentia”. Terzo finalista nella stessa sezione, Loretto Rafanelli con la silloge “L’indice delle distanze”. Le votazioni anche in questo caso, sono state effettuate nel corso della serata ad opera della giuria popolare.
Nella sezione saggistica premio unanime “Città di Gubbio Serendipity” a Roberta Prampolini – Daniela Rimondi, con “Friendly landscape. La costruzione sociale del paesaggio”, importante testo sullo sviluppo urbano contemporaneo ad opera delle due ricercatrici dell’Università di Genova. Un testo molto apprezzato nel panorama della ricerca, e la cui impostazione, a partire dal titolo, vuole evocare un rapporto conviviale e di profonda condivisione tra attori sociali e paesaggio, e che può renderlo dunque uno strumento importante per tutti coloro che si occupano, a vario titolo, di ricerca e di governo del territorio.
Nel Concorso regionale per le tesi di laurea invece, premio ex aequo a S. Fabietti, Il Santuario urbano della Madonna della luce a Perugia, tesi di laurea in Storia dell’Arte Umbra, Facoltà di Lettere e Filosofia (Corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte),Università degli Studi di Perugia (rel. Prof.ssa Laura Teza) a.a. 2012-2013, e a E. Ricci, Acqua fonte di vita e fonte di energia, tesi di laurea del corso di Scienze della Formazioni Primaria (Indirizzo Scuola dell’Infanzia), Università degli Studi di Perugia (rel. Prof.ssa D.Canosci), a.a. 2013-2014.
Ad aprire la serata il saluto del sindaco Stirati, mentre il premio per la narrativa e’ stato consegnato dall’assessore comunale alla Cultura, Augusto Ancillotti.
Nel corso della serata spazio al ricordo speciale di Mario Luzi e Maria Luisa Spaziani, due poeti molto legati alla città di Gubbio, tracciato da Davide Rondoni, editore, scrittore, poeta e autore televisivo.
Gubbio protagonista dunque di un momento importante di cultura e contemporaneità umanistica che rende giustizia alla cittadina umbra di molti dei luoghi comuni legati ad altri interventi più o meno “validi” (vedi tutta la vicenda Don Matteo), la cui profondità in termini di immagine e “ritorno economico” è ancora tutta da verificare. Città che invece può trovare altri spazi su cui fondare una reputazione solida e duratura, ancorata alla straordinaria ricchezza della tradizione culturale umbra. Un riconoscimento ed una valutazione fatta anche nel corso della serata dagli autori presenti che non hanno lesinato apprezzamenti per il valore dell’iniziativa.
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