La "scorciatoia" da via Pietro Mascagni al quartiere Pescidoro era utilizzata dai residenti per evitare la più trafficata via Cortonese, soprattutto con i figli | Il caso è finito anche in Consiglio comunale
Ne avevamo parlato a luglio ma da allora nulla è cambiato. I 100 metri di strada sterrata lungotevere che da via Pietro Mascagni (vicino alla ditta ‘Fratelli Tanci’) conducono al quartiere Pesci d’oro sono ancora chiusi, ormai da ben 6 mesi.
Il motivo resta sempre il medesimo, un grosso ramo spezzato in bilico su una pianta gigantesca dallo scorso aprile e altri alberi alquanto “instabili” che fanno ombra a questo breve viale. La denuncia era arrivata direttamente dai residenti, per i quali la strada rappresenta(va) un’importante “scorciatoia” per non percorrere la trafficata e più pericolosa via Cortonese. “Un posto sicuro – aveva detto una signora – dove far passare anche i figli a piedi o in bici”.
Questo tratto è tuttora interdetto a chiunque, chiuso da transenne in cima e in fondo, dove qualcuno, mesi fa, aveva ironicamente scritto sul segnale di divieto di transito: “Attenzione! Pericolo! Alberi marci che cadono sulla testa“. Ed effettivamente se qualcuno ignorasse i divieti e le transenne, approfittando di percorrere questa scorciatoia, rischierebbe davvero di venir colpito in fronte…
Oltre agli abitanti della zona, che vogliono la riapertura della strada con una dovuta messa in sicurezza e la potatura di queste piante, anche il consigliere Valerio Mancini (Lega) ha chiesto lumi sulla questione direttamente con una interrogazione in Consiglio comunale A rispondere è stato l’assessore all’Ambiente Mauro Mariangeli, che ha parlato di “strada privata”: “Abbiamo avuto approcci informali con la proprietà – i fratelli Tanci – e gli abbiamo pure scritto ma non abbiamo avuto riscontri. Purtroppo le piante sono sul demanio ma il tratto per arrivarci è privato e il Comune ha dovuto chiuderlo per l’incolumità fisica delle persone”.
L’assessore ha poi dato conto di aver scritto anche alla Regione, “che ha inserito i lavori da fare su questa strada – affidati ad una ditta toscana con un investimento di 25 mila euro – insieme alle altre opere riguardanti il fiume Tevere. Lavori che, come ci era stato comunicato, sarebbero cominciati proprio a ottobre. Mancini, che si è detto “completamente insoddisfatto” della risposta di Mariangeli, ha ribadito che, “al di là della pianta le condizioni generali del Tevere sono disastrose. Non c’è manutenzione. Il fatto che in una strada privata ci passi chiunque non mi convince, casomai si tratta di strada privata ad uso pubblico. Non si può dare la colpa alla famiglia Tanci”.