Grifo flop e incognite Santopadre, finale da tutti contro tutti

Grifo flop e incognite Santopadre, finale da tutti contro tutti

Massimo Sbardella

Grifo flop e incognite Santopadre, finale da tutti contro tutti

Sab, 06/05/2023 - 12:35

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L'esasperazione della Curva Nord, il futuro della società, la Serie C già nei discorsi: solo Castori, a parole e senza contraddittorio, dà ancora battaglia

E’ finita con i tifosi fuori dai cancelli ad attendere l’uscita delle auto di giocatori e dirigenti, tra due ali di poliziotti. Il presidente Massimiliano Santopadre, bersagliato con cori per tutta la gara e sonoramente fischiato mentre raggiungeva il tunnel verso gli spogliatoi, costretto a lasciare lo stadio da un’uscita secondaria. Mentre Castori compariva in sala stampa per un’inutile e laconica dichiarazione, senza lasciare spazio alle domande dei giornalisti. L’epilogo della notte più buia del Grifo, che al Curi ha preso cinque gol dal Cagliari, in una partita tragicomica, per l’atteggiamento e per gli incredibili errori che hanno spianato la strada ai sardi di Ranieri.

Dopo il triplice fischio di Ayroldi, che per non infierire su un Perugia al tappeto già alla fine del primo tempo non ha concesso neanche un secondo di recupero, si sono rincorse le voci su Castori, su Santopadre, sul futuro immediato del Perugia, terz’ultimo (in attesa della gara della Spal) a due giornate dalla fine. Solo la matematica non condanna i Grifoni alla Serie C diretta.

Castori

Castori dice di credere ancora nella salvezza. “Combatteremo fino alla fine”, dice il tecnico di San Severino Marche. Parole, quelle pronunciate nell’anomala comunicazione fatta in sala stampa, che servono solo per far sapere che comunque resterà alla guida della squadra anche per le prossime due partite.

Una squadra che oltre a latitare nel gioco, non ha nulla neanche del carattere del suo “focoso” allenatore. Altro che “castorizzare” gli avversari: i Grifoni delle ultime gare (dopo il successo nel derby è arrivata solo una vittoria nelle ultime 11 partite, con 5 sconfitte collezionate) non hanno proprio i denti!

Il tecnico, dopo il deludente (nel risultato) pareggio di Ferrara, aveva tirato fuori la sua media punti, escludendo la parentesi Baldini. Anche quella, se il finale sarà in linea con quanto visto venerdì sera al Curi, non basterà a fornire un del resto inutile alibi.

La Curva Nord

Già dopo la seconda “frittata” di Furlan, la Curva Nord ha smesso di incitare la squadra. Aumentando i decibel dei cori contro Santopadre. Per arrivare al finale surreale in cui si sottolineava, con amara ironia, ogni affondo degli avversari. Insieme all’orgoglioso e commovente inno del Grifo urlato nella notte più buia.

Atteggiamento che il giorno dopo ha aperto un dibattito tra gli stessi tifosi. Tra quanti comprendono l’esasperazione della Nord e quanti, invece, ritengono che, pur nella contestazione, non si possa mai tifare per gli avversari.

Santopadre

A “ricompattare” i tifosi biancorossi è il nome di Massimiliano Santopadre, ritenuto il principale responsabile di quanto sta accadendo. E non solo da ieri.

Come ha svelato il giornalista Riccardo Marioni ai microfoni della sua Umbria Tv, poco prima della gara con il Cagliari, aveva avuto un lungo colloquio con il presidente. In cui si era parlato dei possibili acquirenti in questi anni (l’unica vera opzione, secondo Santopadre, i proprietari del Manchester City, che poi hanno scelto Palermo). Ma anche del futuro, soprattutto in caso di retrocessione: “A chi vendo?” avrebbe detto in sostanza Santopadre. Intenzionato quindi a restare a capo del Perugia anche in C.

Posizioni che il presidente dovrebbe chiarire nella puntata di lunedì di “Fuori campo”, a cui aveva assicurato di partecipare, qualunque fosse stato l’esito dell’incontro con il Cagliari.

Il futuro

Il fatto che si facciano già discorsi sul futuro di un club che debba ripartire dalla C la dice lunga su quelle che sono le reali speranze in un miracolo. Certo, la C è solo una rimessa. Praticamente azzerati gli introiti dei diritti tv. Via i principali sponsor (Sciurpa, il patron di Vitakraft Italia, questo inverno aveva detto che con il Perugia in C non avrebbe rinnovato la sua collaborazione). Restano le spese, sia pure attenuate.

Dubbi e sospetti

In C con “i conti a posto” è l’amara conclusione che serpeggia tra i tifosi. Alcuni dei quali, come scritto nei social, avanzano anche il sospetto che la retrocessione possa essere stata addirittura tra le opzioni contemplate dalla società. Soprattutto alla luce di un mercato di riparazione, quello condotto dal neo arrivato Castagnini, che ha finito con l’indebolire la squadra.

Basteranno questi “conti a posto” per spingere qualche imprenditore ad avanzare un’offerte che sia ritenuta congrua da Santopadre? Gaucci prese il Perugia in C, per iniziare un ciclo in cui sono state scritte alcune delle pagine più belle della storia del Grifo. Ma quello era un altro calcio.

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