Uscite anche quest’anno le classifiche delle università italiane elaborate dal Censis e diventate ormai un appuntamento a supporto dell’orientamento di migliaia di studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria che si replica oramai da 25 anni.
Per i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti) resta al vertice l’Università della Calabria con un punteggio totale di 94,3, superiore a quello dell’Università di Pavia (90,2), anch’essa stabile in seconda posizione. Terza in graduatoria è l’Università di Perugia (89,3), seguita da quella di Parma (88,8) e da quella di Cagliari (87,5). Parimenti stabili, al sesto e settimo posto l’Università di Salerno (86,2) e l’Università di Milano Bicocca (85,3), a cui si accodano l’Università di Genova (+ 2 posizioni) e di Roma Tor Vergata, che condividono a pari merito l’ottava posizione con un punteggio complessivo di 84,8. Segue l’Università di Modena Reggio Emilia (84,3), stabile rispetto allo scorso anno.
Questi gli indicatori nel dettaglio: il punteggio è di 85 per le borse e le agevolazioni agli studenti (quinto posto), 108 per comunicazione e servizi digitali (seconda solo a Parma), 89 per l’internazionalizzazione (seconda solo a Pavia), 76 per i servizi agli studenti (quinto posto), 90 per le strutture (settima posizione) e 88 per occupabilità (al nono posto).
L’analis del Censis, spiega lo stesso Centro Studi Investimenti Sociali, è un’articolata disamina del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità. A questa classifica si aggiunge il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali, dei corsi a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali. Complessivamente si tratta di 70 graduatorie, a partire da una batteria di 962 variabili considerate, che possono aiutare i giovani e le loro famiglie a individuare con consapevolezza il percorso di formazione.
