Il governo ha ampliato il cratere del terremoto che ha devastato Lazio, Marche e Umbria a partire dalla prima scossa del 24 agosto. E’ terminato infatti poco fa il Consiglio dei Ministri che il premier Matteo Renzi ha voluto dedicare interamente alla dolorosa ferita inferta all’Italia centrale dovendo per altro presenziare agli eventi legati alla festa delle Forza Armate.
E’ stato un CdM breve, poco più di un’ora, dove sono state discusse e approvate le varie proposte dei dicasteri interessati, a cominciare ovviamente dalla Protezione Civile di Fabrizio Curcio, come pure il Ministero dell’Interno di Angelino Alfano e dell’agricoltura del Ministro Martina. Al centro del decreto i nuovi stanziamenti finanziari e di assunzione di personale da destinare alle operazioni di soccorso ma, nondimeno il riconoscimento di allargamento del Cratere ai comuni limitrofi agli epicentri che hanno riportato notevoli danni. Il Governo, quindi, sollecitato a ciò dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, come pure da alcuni sindaci dell’Umbria, ha deciso di riconoscere i benefici già concessi per Amatrice e Norcia anche lungo una ulteriore fascia della Valle Umbra Sud.
A quanto può anticipare Tuttoggi.info è certo l’inserimento di Spoleto e Foligno nel nuovo cratere e molto probabilmente anche dei 7 comuni che avevano manifestato tale esigenza. Si tratta di informazioni frammentarie che trapelano da Palazzo Chigi. Non si conoscono i dettagli di questa ulteriore manovra legislativa per quanto attiene sostanzialmente agli aspetti sia degli sgravi fiscali sia dei bonus ricostruzione sia per l’interruzione di quegli interventi tipici dell’attività giudiziaria.
Entro domani il Decreto verrà vidimato dalla ragioneria, per essere poi pubblicato nella Gazzetta ufficiale di lunedì prossimo 7 novembre.
Di seguito il comunicato stampa ufficiale di Palazzo Chigi.
Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, venerdì 4 novembre 2016, alle ore 9.24 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che prevede, come recita la denominazione, “nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016”. Il provvedimento detta norme volte a consentire interventi accelerati per poter affrontare con efficacia le conseguenze delle nuove scosse di terremoto verificatesi tra il 26 e il 30 ottobre, tenendo conto dell’approssimarsi della stagione invernale.
L’emergenza principale di cui il dl si occupa è quella di garantire un’adeguata assistenza abitativa alle popolazioni colpite dalle ripetute scosse. Per fronteggiarla, si prevede che il Dipartimento della protezione civile possa, con procedure rapide e trasparenti, acquisire i container e, sulla base delle indicazioni dei Comuni, individuare le aree sulle quali installarli.
Al fine poi di favorire il rientro nelle case, per gli edifici con danni lievi, che necessitino cioè soltanto di interventi di immediata riparazione, si prevede che i soggetti interessati possano – previa presentazione di apposito progetto firmato da un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla stima del danno – procedere al ripristino dell’agibilità degli stabili.
Per la messa in sicurezza del patrimonio storico e artistico, i Comuni interessati hanno la facoltà di effettuare direttamente gli interventi indispensabili, dandone comunicazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
All’Anas il compito di intervenire con urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità delle infrastrutture che rientrano nelle sue competenze e di quelle degli enti locali devastati dai ripetuti sismi.
Il decreto prevede inoltre misure urgenti per consentire la prosecuzione delle attività didattiche: dalle modalità di composizione delle classi a quelle di assegnazione del personale docente.
Al fine di sostenere la continuità produttiva delle attività zootecniche messe in ginocchio, il decreto autorizza la spesa di 10.942.300 euro per il sostegno dei settori del latte, della carne bovina dei settori ovicaprino e suinicolo.
Infine, per riuscire a gestire la mole di procedimenti che i Comuni si trovano a dover attivare, il decreto autorizza l’assunzione a tempo determinato di personale di tipo tecnico ed amministrativo fino ad un massimo di trecentocinquanta. Previsto anche il rafforzamento della struttura della Protezione civile e di quella del Commissario straordinario alla ricostruzione.
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Intanto sul fronte umbro, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha svolto questa mattina a Foligno, al Centro regionale di Protezione civile, una dettagliata relazione relativa alle problematiche legate alla nuova emergenza in Umbria determinata dal forte sisma dello scorso 30 ottobre, con particolare riferimento all’assistenza alle popolazioni, ed alla definizione del nuovo decreto legge che il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi. L’informativa è stata fatta ai parlamentari umbri (la vice presidente della Camera, Marina Sereni, la vice presidente del Senato Linda Lanzillotta, i senatori Cardinali, Ginetti, Rossi, Lucidi, Gotor, ed i deputati Galgano, Gallinella, Giulietti, Laffranco e Verini, e l’europarlamentare Gasbarra), presente anche la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Donatella Porzi.
“Il terremoto dello scorso 30 ottobre – ha detto la presidente Marini – ha drammaticamente aggravato il quadro dei danni in Valnerina e ne ha prodotti altri in molti centri della regione, ed e significativamente cresciuto il numero delle persone che sono oggi fuori dalle proprie case. Al momento, dunque la priorità è quella di garantire alle popolazioni una adeguata assistenza. Ad oggi sono oltre cinquemila le persone che non possono rientrare a casa e circa tremila quelle che vengono assistite dal sistema di Protezione civile nazionale e regionale in 24 Comuni della regione, la maggior parte dei quali in Valnerina, mentre sono circa 50 i comuni di tutta l’Umbria dove sono stati registrati danneggiamenti”.
La presidente ha quindi ricordato che mentre è in corso l’attività di assistenza alle persone, sono già state avviate le procedure per l’allestimento dei campi container, in alternativa alle tende, che potranno ospitare quanti non potranno rientrare nelle abitazioni, e si stanno anche definendo le procedure per la costruzione dei villaggi con le “casette”. Nello stesso tempo il Governo, l’Ufficio del commissario per la ricostruzione, d’intesa con i presidenti delle Regioni, anche nella veste di vice commissari, e con tutti i sindaci, avvieranno subito la fase relativa alla ricostruzione sulla base del decreto legge già approvato dal Governo e il nuovo approvato oggi. Quest’ultimo, ha spiegato la presidente Marini, prevede una serie di norme che consentiranno la velocizzazione di molte procedure e conterrà ulteriori norme a beneficio del sistema economico e produttivo, al fine di rimettere in piedi rapidamente l’economia sia della Valnerina sia di tutta l’Umbria. “Alcune norme del nuovo decreto – ha proseguito Marini –consentiranno alla Protezione civile di poter rispondere più velocemente agli urgenti fabbisogni dei cittadini e delle imprese, ciò in virtù del fatto che con il sisma del 30 ottobre nelle quattro regioni si stima che il numero degli edifici per i quali saranno necessarie le verifiche di agibilità sia passato da 70mila a 200mila. Per questo è stata radicalmente modificata e semplificata la procedura di verifica delle agibilità. Una operazione, questa, indispensabile per poter definire l’esatto fabbisogno sia dei container che delle casette e per la stima dei danni agli edifici privati, pubblici, alle imprese ed alle aziende agricole”.
Al termine dell’incontro la presidente Marini ed i parlamentari hanno convenuto sulla necessità di mantenere un confronto costante per poter condividere le necessarie iniziative da assumere in sede parlamentare “nell’interesse generale delle popolazioni dell’Umbria, così duramente colpite e provate dagli eventi sismici di questi mesi”.
Quella che segue è invece la nota congiunta dello scorso 31 ottobre a firma dei nove sindaci che da subito avevano richiesto l’allargamento del Cratere: Fabrizio Cardarelli, (Spoleto), Nando Mismetti (Foligno), Donatella Tesei (Montefalco), Annarita Falsacappa (Bevagna), Bernardino Sperandio (Trevi), Moreno Landrini (Spello), Andrea Reali (Castel Ritaldi), Massimiliano Presciutti (Gualdo Tadino), Domizio Natali (Campello sul Clitunno).
I primi cittadini sottolineavano che “i nostri territori – in particolare Foligno, Spoleto e le aree circostanti – già colpiti duramente dalle numerose scosse che si sono succedute dal 24 agosto, hanno subito con il terremoto di ieri, di magnitudo 6.5, danni ingenti al patrimonio culturale, ai palazzi storici, a numerosi edifici pubblici e privati. Le prime verifiche effettuate dipingono un quadro assolutamente problematico, una situazione talmente difficile da avere già implicazioni molto negative sul comparto sociale, economico e turistico che riguarda un territorio molto più vasto. In questo contesto chiediamo che vengano snellite al massimo le procedure burocratiche per affrontare in maniera efficace le situazioni di emergenza e le richieste dei cittadini. Siamo colpiti per il dramma che sta vivendo anche la nostra regione ma, così come annunciato ieri dal Presidente del Consiglio, chiediamo al governo di allargare il cosiddetto ‘cratere’, il perimetro contenuto nel decreto legge del 17 ottobre che individua i Comuni maggiormente colpiti e stabilisce quindi le misure previste per gli immobili distrutti o danneggiati e gli interventi di emergenza. Riteniamo indispensabile che i nostri Comuni facciano parte di questo perimetro”.
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