Giornate di Primavera, il Fai riscopre l'acquedotto del Bottaccione - Tuttoggi.info

Giornate di Primavera, il Fai riscopre l’acquedotto del Bottaccione

Davide Baccarini

Giornate di Primavera, il Fai riscopre l’acquedotto del Bottaccione

Il 22 e 23 marzo passeggiate guidate dagli studenti di Liceo Classico e Itis di Gubbio per ricostruire una pagina importante della storia e dell’architettura del territorio
Gio, 20/03/2025 - 11:03

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Sabato 22 e domenica 23, grazie all’impegno dei ragazzi del Liceo classico e dell’Itis, si potrà andare alla scoperta della gola del Bottaccione, a Gubbio, in occasione delle Giornate Fai di Primavera.

Qui avrà inizio la passeggiata, che proseguirà poi sopra l’acquedotto con un approfondimento sulla gestione delle acque e la narrazione di alcune curiosità lungo il cammino. Un’ulteriore sosta farà godere della vista del monte Foce, dell’Eremo di Sant’Ambrogio (XIV secolo) e, a valle, del percorso del Camignano.

Lungo il cammino, grazie alla preparazione dei ragazzi coinvolti dal FAI, i visitatori potranno apprezzare una serie di curiosità che normalmente passano inosservate. Infine, arrivati nella parte alta, costeggiando le antiche mura medievali e la zona del Cassero federiciano, si concluderà il percorso, per una durata di circa 90 minuti e con un’assicurazione per tutti i partecipanti.

Gli organizzatori raccomandano un abbigliamento comodo/sportivo con calzature adatte ad un percorso non asfaltato. Sarà possibile usufruire della navetta gratuita con partenza mezz’ora prima degli orari di inizio visite e ogni mezz’ora successiva dal parcheggio Teatro Romano. Orari delle visite: Sabato 10-11.30 / 14.30-16 (ultimo ingresso 16) e Domenica 10-11.30 / 14-30-16 (ultimo ingresso 16).

La gola del Bottaccione, tra i monti Ingino e Foce, taglia quasi perpendicolarmente i due rilievi: è così chiamata per la presenza di un antico “Bottaccio”, ampio invaso artificiale ottenuto sbarrando il torrente Camignano. Qui la natura ha lasciato impresso nelle sue pietre una sorta di “archivio” roccioso che ha permesso agli scienziati di ricostruire una pagina importantissima della storia della Terra, risalente a circa 65 milioni di anni fa. Ma la Gola è importante anche per l’interesse architettonico, grazie all’acquedotto medievale (XIII-XIV secolo) di circa 1,6 km. Un manufatto di alta ingegneria idraulica, ancora oggi funzionante, che arrivava nella parte alta della città portando l’acqua agli eugubini.

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