Si è svolta questa mattina, in Prefettura, in occasione del “Giorno della memoria”, una cerimonia per ricordare la “Shoah”, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte, nonché coloro che si opposero al progetto di sterminio, non esitando a salvare altre vite e a proteggere i perseguitati, anche a rischio della propria vita.
All’inizio della cerimonia, il Prefetto, Paolo De Biagi, ha evidenziato come sia “importante celebrare il Giorno della Memoria per rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto e sottolineare l’importanza di conservare la memoria di un periodo tragico della storia del nostro Paese e dell’Europa, affinchè simili eventi non possano mai più accadere”.
A seguire, lo storico Paolo Pellegrini – dottore di ricerca in “Società, politica e culture dal tardo Medioevo all’età contemporanea” presso il Dipartimento di Storia, culture e religioni dell’Università Sapienza di Roma, nonché autore di diversi saggi sulla storia degli ebrei italiani nell’Ottocento e nel primo Novecento – ha ricordato il significato del “Giorno della Memoria” con particolare riferimento alle leggi razziali.
La giornata è proseguita con l’intervento della professoressa Teresa Lavecchia Di Tocco che ha illustrato il progetto “All different, all equal”, curato dalla stessa insieme alle professoresse Antonella Settimi e Laura Ghidini e da alcuni studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Allievi Sangallo” di Terni. Il progetto affronta i temi delle differenze, del rispetto e della tolleranza; è diviso in due parti: la prima prende in esame il periodo storico dell’olocausto, la seconda affronta il tema delle disuguaglianze e delle forme di persecuzione che ancora oggi affliggono la nostra società. L’obiettivo del progetto è quello di rendere gli studenti consapevoli delle varie forme di ingiustizia e di aiutarli ad agire come cittadini responsabili.
Sono stati proprio i ragazzi dell’Istituto “Allievi-Sangallo” a leggere la lettera di un cittadino ternano che chiedeva la “discriminazione” ossia la parziale esenzione dai provvedimenti persecutori che gli ebrei, nel periodo dal 1938 al 1943, potevano tentare di ottenere grazie a benemerenze acquisite per una familiarità stretta con eroi caduti in guerra o con una documentata partecipazione alla “marcia su Roma” o comunque con l’appartenenza al regime fascista fin dalla “prima ora”.
Il brano è stato commentato dallo stesso Dott. Pellegrini che ha ricordato come dagli archivi della Questura e del Comune di Terni, è emerso che nel 1938 risultavano censiti una cinquantina di ebrei residenti in città e circondario, i quali si erano autodenunciati alle Autorità, secondo le disposizioni delle leggi razziali.
Alla cerimonia hanno partecipato le autorità civili, militari e religiose locali, oltre ad alcuni docenti e studenti dell’Istituto “Allievi-Sangallo” di Terni.