Si è aperto oggi alla Rocca Albornoziana il convegno “La formazione del restauratore: da Spoleto uno sguardo al futuro” organizzato dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Umbria e dall'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (ICPAL), in collaborazione con Regione Umbria, Comune di Spoleto, Fondazione Centro Studi sull'Alto Medioevo (CISAM) e Fondazione per la conservazione e il restauro dei beni librari. Dopo il saluto delle autorità (sono intervenuti Fabrizio Bracco, Assessore alla cultura della Regione Umbria, il sindaco Daniele Benedetti, Maurizio Fallace, Direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore MIBAC e Mons. Cesare Pasini, Prefetto Biblioteca Apostolica Vaticana), la direttrice dell’ICPAL, la dottoressa Armida Batori, ha esposto il programma delle due giornate di convegno. Coordinatore della prima parte, incentrato sull’esperienza della Scuola europea di restauro del libro, il Prof. Enrico Menestò, Presidente della Fondazione CISAM.
La scuola di restauro, avviata a Spoleto nel 1992 con un programma sperimentale su iniziativa della Regione Umbria e del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, ha ottenuto nel corso degli anni riconoscimenti nazionali e internazionali per la qualità della didattica e per l'alto livello di professionalità acquisito dai suoi diplomati, tuttora occupati in prestigiose istituzioni in Italia e all'estero.
La storia di questa importante scuola è stata ricostruita attraverso i suoi soci fondatori, gli insegnanti ed il racconto degli ex allievi che hanno portato la propria esperienza professionale. Proprio agli ex-allievi è stato dedicato uno spazio nel forum, che ha permesso loro di confrontarsi sulla figura professionale del restauratore, nell'ottica delle più recenti normative che ne hanno tracciato le competenze e alla luce dell'avvio delle Scuole di Alta Formazione (SAF) per restauratori del MiBAC. Queste due giornate di confronto sullo stato dell’arte del restauro nel nostro Paese, ma anche all’estero, saranno dedicate alla memoria di Maria Clara Di Franco, primo Direttore scientifico della Scuola di Spoleto e autorevole promotore del successo del progetto.
Il programma della giornata conclusiva di domani, invece, si basa su un confronto con le altre realtà formative in tema di conservazione e restauro dei beni culturali e librari, dalla Scuola Superiore di Madrid, alla scuola regionale di restauro “Villa Manin”, a quella dell’Opificio delle Pietre Dure fino all’Istituto Superiore per la conservazione ed il restauro (ex ICR). Una giusta occasione, questa del convegno, per presentare ed informare sul bando di Concorso pubblico, per esami, indetto dal Mibac, per l’ammissione di 18 allievi al corso quinquennale della Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma – Anno accademico 2010/2011. L’area formativa (Percorso Formativo Professionalizzante) di riferimento è “Materiale librario e archivistico. Manufatti cartacei e pergamenacei. Materiale fotografico, cinematografico e digitale”. Si tratta di un Corso quinquennale a ciclo unico articolato in 300 crediti formativi al termine del quale si consegue un Diploma equiparato alla Laurea Magistrale.
L’esame finale è abilitante alla professione di restauratore di beni culturali ed il Bando è consultabile sul sito web dell’Istituto www.icpal.beniculturali.it.
(Francesca Tortora)