Foligno, Via Serena chiusa con le barriere di cemento | La rabbia dei residenti - Tuttoggi.info

Foligno, Via Serena chiusa con le barriere di cemento | La rabbia dei residenti

Redazione

Foligno, Via Serena chiusa con le barriere di cemento | La rabbia dei residenti

Tra il primo e il due marzo chiusa in maniera definitiva la viabilità sul tratto nell'area di San Paolo e Sportella Marini | Comitato Spontaneo in agitazione
Mar, 07/03/2017 - 11:00

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“Con un blitz nella notte tra il primo e il due marzo, il passaggio a livello di via Serena è stato blindato con muro di cemento e rete metallica.
Da quel momento centinaia di autovetture con a bordo ignari cittadini residenti sono stati costretti ad affannose retromarce con la rabbia e l’amarezza di chi si è visto scippare sotto i propri occhi quella strada che da anni fa parte del proprio vissuto quotidiano… la strada di casa sua.”

Inizia con questa amara riflessione la nota stampa del Comitato Spontaneo dei Cittadini di San Paolo per bocca del loro portavoce, Francesco Tartaglini. Già oggetto di numerosi interventi sia del Comitato che dell’amministrazione, la questione della chiusura di Via Serena è un punto decisamente sensibile per i cittadini dell’area interessata (CLICCA QUI)

“Chiudere il passaggio a livello di un’antica e storica via d’accesso alla città di Foligno è una sconfitta che fa rabbrividire– prosegue Tartaglini-  un danno non solo per i cittadini residenti a San Paolo e Sportella Marini ma per l’intera città. 3.000 firme, raccolte nel 2011 dal nostro Comitato spontaneo di cittadini, hanno chiesto il rispetto di quanto stabilito dalla Convenzione: oggi sono state calpestate, i cittadini sono rimasti inascoltati. L’ineluttabilità della chiusura, sbandierata è un’ipocrita provocazione.”

“I fatti sono altri e sono sotto gli occhi di tutti– sostiene il Portavoce  del Comitato Spontaneo dei Cittadini- a dieci anni di distanza dalla stipula della Convenzione n. 88 del 7/9/2007 tra Ferrovie, Regione dell’Umbria e Comune di Foligno, ben 4 passaggi a livello sono oggi ancora aperti. Gli stessi potevano benissimo essere chiusi in quanto le correlate opere sostitutive furono inserite già dal 2005 nel piano triennale dei lavori, approvato dal Comune di Foligno (vedasi Delibera n. 361 del 5/09/2005).
Tra i PL rimasti aperti c’è quello di Capannaccio, distante appena un chilometro da quello di via Serena, Via Mameli a Prato Smeraldo, Via Spineto zona viale Firenze, Palazzaccio in via Flaminia Sud e Pontecentesimo.
I presunti rinvenimenti archeologici nei pressi del P.L. di via Serena sono stati un pretesto per non realizzare nessuna vera opera sostitutiva. Simili ritrovamenti durante la realizzazione della Variante Nord non hanno destato scompensi o provocato blocchi che hanno compromesso la realizzazione della bretella stradale.”

“Bisogna prendere atto che, con la chiusura di via Serena– chiariscono ancora i cittadini per bocca di Tartaglini- si è proceduto di fatto ad una vera e propria operazione commerciale, vendita della via, in cambio di 400mila Euro, indennizzo stabilito dalle Ferrovie per ogni passaggio a livello chiuso.
Invece di ripristinare la viabilità esistente su via Serena, i soldi sono finiti forzosamente a finanziare la realizzazione della bretella denominata variante Nord. Un opera inaugurata nel 2011 ma ad oggi non ancora ultimata, che ha visto negli anni, con le varianti, un raddoppio dei costi iniziali preventivati.
Dietro gli sbarramenti di cemento che dividono via Serena c’è oggi un quartiere ad alta concentrazione abitativa con centinaia di nuove unità immobiliari che avrebbe avuto bisogno di valorizzare e potenziare i collegamenti esistenti. Invece si è proceduto con l’eliminazione di una delle uniche due vie esistenti penalizzando gravemente tutta la viabilità che non può essere convogliata sulla pericolosa sopraelevata.
Come e dove dovrebbero circolare motorini, biciclette, pedoni, carrozzine e carrozzelle per disabili ed anziani?
Una vera limitazione alla libertà di movimento che grava sui più deboli e disagiati dato che i Servizi più vicini sono ubicati a Sportella Marini raggiungibile agevolmente solo in automobile.”
“Ci diranno di utilizzare il percorso ciclo-pedonale del sottopasso Officine GR– sostiene in conclusione Tartaglini- fatto passare già dal 2011 come opera sostitutiva per via Serena.
Chiunque oggi può constatarne e certificarne la sua totale inutilità ed inadeguatezza: lungo km. 2.800 (a/r), tortuoso e pericoloso in quanto completamente isolato e per metà privo di illuminazione.
Per quale motivo oggi, dopo dieci anni dalla convenzione e a seguito della la chiusura del passaggio a livello, si dovrebbe credere alla promessa del Sindaco Mismetti che verrà realizzato un sottopassaggio ciclo pedonale visti i precedenti impedimenti?

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