Il sindaco di Foligno Nando Mismetti esclude il consigliere socialista Roberto Ciancaleoni da una riunione di maggioranza e nessuno sembra difendere quest’ultimo. A lamentarlo è lo stesso Ciancaleoni, da tempo in rotta con il primo cittadino, ma anche lo stesso Psi regionale.
“Prendo atto – dice Ciancaleoni – che il Sindaco ha convocato una riunione escludendo il sottoscritto. Riguardo all’atteggiamento del sindaco non manifesto alcuna meraviglia. Da qualche tempo costui si è dilettato ad attribuire pagelle a chiunque avesse idee diverse dalle sue e si è anche divertito, secondo canoni comportamentali che risalgono a consuetudini un tempo appartenenti ai comunisti, persino di etichettare, chi avvertiva un certo disagio per un modo di governare il comune non proprio esemplare, con l’espressione dissidenti.
Alcuni “dissidenti” pare che sulla via “di Damasco” siano stati “illuminati” dal nostro Sindaco, non perché ciò che sostenevano fosse sbagliato, come i fatti si sono incaricati di confermare, ma per ragioni a me ignote e francamente nemmeno sono interessato a conoscere, ma ciò che sorprende è che costoro e il resto della maggioranza non abbiano nulla da osservare riguardo ad una convocazione dalla quale il Sindaco mi esclude, trasformando la maggioranza in una sede dove dare sfogo alle sue inquietudini personali.
Un tempo un politico mai dimenticato, Pietro Nenni, sosteneva che la politica non si fa con i risentimenti, ora dal Sindaco, come ho già affermato, non mi attendevo nulla di diverso, ma la maggioranza che ha da dire? Tutto normale? Accetta silenziosamente esclusioni autoritarie che tra l’altro riducono ancora di più i margini di una maggioranza a rischio? Attendo notizie in merito, non dal Sindaco, ma dalla maggioranza. Se la critica non può essere esercitata perché è considerata un atto di insubordinazione nei confronti non del Sindaco, ma di una figura istituzionale che interpreta il suo ruolo come capo della amministrazione, capo della maggioranza e capo politico anche di altre formazioni politiche, allora dovremo prendere atto di una involuzione autoritaria davvero sconcertante. È ovvio – conclude Ciancaleoni – che il permanere di tale condizione non potrà rimanere senza conseguenze e che queste ricadranno su chi si assumerà la responsabilità di avallare simili comportamenti”.